Una fine d’anno tra feste, esami e nuove regole disciplinari
Con l’arrivo dell’ultima campanella prevista per oggi, sabato 7 giugno, ma anticipata a venerdì 6 in molte scuole, si conclude un altro anno scolastico per gli istituti della provincia di Bergamo. Gli studenti celebrano la fine delle lezioni mentre, per molti, comincia il conto alla rovescia verso gli esami di terza media e la maturità. In particolare, una novità attende i maturandi: il voto in condotta assume un peso determinante nell’Esame di Stato e può influenzare anche la promozione.
Secondo quanto dichiarato dal dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Vincenzo Cubelli, in caso di voto di condotta pari a 6, l’esito sarà un giudizio sospeso in educazione civica, con l’obbligo di presentare un elaborato a settembre. Con un voto pari a 5, invece, lo studente verrà bocciato, ma ciò avverrà solo in presenza di sospensioni superiori ai 15 giorni.
Il peso del calo demografico: due scuole “scomparse” in un anno
L’attenzione si sposta però anche sul futuro prossimo. In vista dell’anno scolastico 2025/2026, l’Ufficio scolastico provinciale affronta il problema del crollo demografico. Cubelli, in un’intervista a Bergamo Tv, ha diffuso dati preoccupanti: “Per l’anno prossimo si prevede un calo di 2.750 studenti. È come se sparissero due interi istituti”, ha commentato.
Nel dettaglio, 1.185 studenti in meno si contano nella scuola primaria, quasi 960 nelle medie e 356 nelle superiori. Tali cifre porteranno alla riduzione del numero di autonomie scolastiche: due istituzioni scolastiche più piccole saranno infatti accorpate ad altre, esclusivamente a livello amministrativo.
I due nuovi accorpamenti scolastici
Il processo di dimensionamento interesserà due istituti.
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L’Istituto Comprensivo di Torre Boldone verrà unito al “Donati Petteni” di Bergamo, poiché non raggiunge la soglia dei 600 alunni (il minimo previsto dalle normative regionali).
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L’Istituto Comprensivo di Albano Sant’Alessandro-Torre de’ Roveri sarà accorpato con quello di San Paolo d’Argon, dando vita al nuovo Istituto Comprensivo “Valle d’Argon”.
Secondo Cubelli, queste unioni non avranno ripercussioni immediate su studenti e famiglie, ma rappresentano un indicatore concreto del progressivo svuotamento delle aule, non più limitato alle aree montane, bensì esteso anche all’hinterland bergamasco.
Le prospettive: meno bambini, più complessità
L’analisi, costruita sulle proiezioni dell’Istat, suggerisce che nei prossimi 10-20 anni la Bergamasca potrebbe perdere oltre 30.000 studenti. Ciò pone sfide significative in termini di organizzazione scolastica, risorse e offerta formativa.
Nonostante il clima festoso che accompagna la chiusura dell’anno, i segnali lanciati da Cubelli mettono in luce una trasformazione profonda: dalle nuove regole comportamentali ai mutamenti strutturali, le scuole bergamasche sono chiamate a reinventarsi in un contesto che cambia.