In un momento storico segnato dalla carenza di tecnici specializzati, ad Azzano San Paolo prende forma una delle realtà più promettenti della formazione aeronautica italiana. Si tratta della Aircraft Engineering Academy (AEA), cuore operativo di un progetto nato per rispondere alla crescente domanda di manutentori di aeromobili, oggi più che mai indispensabili nel settore. Con 250 studenti formati ogni anno e un tasso di assunzione del 95%, l’Academy rappresenta un modello virtuoso per l’industria nazionale.
La scuola è il fiore all’occhiello della Seas, società bergamasca specializzata nella manutenzione della flotta Ryanair in Italia. Dopo l’acquisizione della sede originaria a Sommacampagna, l’Academy è stata trasferita e potenziata ad Azzano nel 2023, in via Emilia 6. Il progetto ha registrato una crescita esponenziale, diventando hub strategico per 21 aeroporti italiani.
Alessandro Cianciaruso, fondatore di Seas, sottolinea l’importanza di formare figure che spesso rimangono nell’ombra: «Senza tecnici, gli aerei non volano. E a differenza dei piloti, il nostro percorso formativo è più accessibile ma garantisce un’altissima occupabilità.» I numeri parlano chiaro: stipendio di ingresso tra i 1.400 e i 1.500 euro al mese, che raddoppia in due anni, una volta ottenuta la licenza EASA. E tutto senza l’investimento proibitivo di un brevetto di volo.
L’accesso all’Academy può avvenire tramite due percorsi formativi:
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Percorso “basico” biennale con contratto di assunzione in Seas e obbligo di permanenza di 3 anni: gratuito e integrato con 13 esami, laboratori pratici e formazione in aula.
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Percorso da privatista, più lungo (cinque anni), riservato a chi sceglie di iniziare direttamente in officina, sostenendo gli esami autonomamente.
Ad oggi, circa 180 studenti seguono il primo percorso e 70 il secondo. L’attività didattica si alterna tra lezioni di matematica, fisica ed elettronica e interventi su aeromobili reali, con ore dedicate alla manutenzione su quattro aerei laboratorio.
L’esperienza della scuola ha ottenuto il riconoscimento diretto da parte di Ryanair, che ha stretto un accordo per l’invio di una cinquantina di studenti europei l’anno. Ma l’ambizione è ancora più ampia: il 60% degli allievi proviene dalla Lombardia, il resto arriva da tutta Italia, e sono in corso accordi per formare tecnici calabresi destinati ai nuovi hangar Ryanair a Lamezia Terme, già in costruzione.
Le prospettive di carriera all’interno di Seas sono reali e concrete. «Tutti i nostri manager provengono dalla manutenzione tecnica. È la nostra filosofia: far crescere chi si è formato con noi», evidenzia Cianciaruso. Nata nel 2012 con 10 dipendenti, Seas oggi conta 350 lavoratori a Bergamo e oltre 1.000 in Italia, Malta e Ungheria.
Il futuro guarda già a nuovi poli formativi. L’obiettivo, spiega il fondatore, è raggiungere i 300 studenti all’anno e creare tre accademie distribuite tra Nord, Centro e Sud, replicando il modello virtuoso sviluppato a Bergamo.