Acceso dibattito in Consiglio comunale a Dalmine, dove il nuovo regolamento sulla gestione del sito istituzionale e dei canali social è stato rinviato a data da destinarsi. Un punto apparentemente tecnico si è rivelato uno dei temi più divisivi della seduta, superando per attenzione anche il Piano delle alienazioni immobiliari 2025-2027 e il riallineamento di bilancio seguito a una sentenza della Corte d’appello di Brescia.
A sollevare le criticità è stata la lista di opposizione Nostra Dalmine, rappresentata da Anna De Amici e Davide De Benedetti, che ha ottenuto in Commissione il rinvio del voto. Il regolamento, secondo il gruppo di minoranza, presenta ambiguità che potrebbero compromettere la gestione trasparente e corretta della comunicazione istituzionale, soprattutto in un contesto dove i social network rappresentano un ponte diretto tra amministrazione e cittadini.
Tra i nodi segnalati, spicca la mancata chiarezza sulle responsabilità editoriali. Se da un lato è comprensibile che il Comune non possa essere ritenuto responsabile per eventuali malfunzionamenti delle piattaforme digitali esterne, l’opposizione sottolinea la necessità che l’ente si assuma comunque la piena responsabilità dei contenuti pubblicati, impegnandosi a garantire scelte consapevoli su partner tecnici e modalità di diffusione.
Un altro punto critico riguarda i ruoli interni alla gestione dei canali social. Secondo Nostra Dalmine, il testo attuale non definisce con sufficiente precisione chi può pubblicare contenuti e quali controlli siano previsti prima della loro diffusione. Il gruppo propone che la gestione degli accessi e la modifica dei ruoli sia riservata esclusivamente al sindaco o al responsabile della comunicazione, evitando il rischio di usi impropri o discrezionali delle piattaforme.
Anche la moderazione dei commenti degli utenti non è regolata in modo adeguato, secondo l’opposizione, che chiede norme più stringenti e trasparenti per evitare interventi arbitrari. L’assenza di un protocollo chiaro, avvertono, potrebbe mettere a rischio la neutralità della comunicazione istituzionale.
Il regolamento è stato dunque rinviato per ulteriori approfondimenti, ma il confronto resta aperto e destinato a proseguire nelle prossime settimane. Un rinvio che sottolinea quanto la comunicazione digitale non sia più un tema tecnico, ma sempre più politico.