Emergenza povertà a Bergamo: 150 persone al giorno chiedono aiuto alla Caritas

In crescita la richiesta di servizi essenziali: aumentano le docce, le distribuzioni d'acqua e gli accessi ai punti di sosta. La Caritas non si ferma nemmeno d'estate

A Bergamo, l’estate porta con sé non solo temperature torride ma anche una drammatica impennata della povertà urbana. Ogni giorno sono circa 150 le persone che si rivolgono alla Caritas diocesana in cerca di aiuto: un numero che fotografa una vera emergenza sociale aggravata dal caldo e dalle difficoltà logistiche di chi vive in strada.

Docce, acqua e assistenza, diventano così beni primari sempre più richiesti. Il servizio Zabulon, attivo tutte le mattine feriali in via del Conventino, ha visto più che raddoppiare gli accessi rispetto al 2022: oggi in media 35 persone al giorno chiedono di potersi lavare, con picchi estivi di oltre 50 utenti. La struttura è stata rimodernata e potenziataproprio per rispondere a questa crescente esigenza.

Nel pomeriggio, il punto di sosta del Galgario, che offre anche un presidio sanitario, arriva ad accogliere fino a 70 persone al giorno, un dato significativo che evidenzia la pressione costante sui servizi dedicati alle persone senza dimora.

La crisi non si ferma nemmeno nei mesi più caldi. Il dormitorio cittadino resta sempre al completo, segno di un bisogno abitativo che non conosce stagioni. L’assenza di fontane, zone d’ombra e spazi pubblici fruibili rende ancora più dura la vita in strada, dove l’asfalto rovente e l’umidità opprimente mettono a dura prova la resistenza fisica e psicologica di chi non ha una casa.

“Non ci sono ferie, i nostri servizi restano sempre attivi”, ha dichiarato don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana di Bergamo. “Il caldo estremo aggrava le condizioni di chi vive all’aperto. Anche lavarsi può diventare un’impresa. Per questo siamo qui ogni giorno, per garantire almeno un po’ di dignità a chi non ha nulla”.

Ogni giorno vengono distribuite centinaia di bottiglie d’acqua, ma la domanda è in costante aumento. La rete Caritas, basata sul supporto di volontari e operatori specializzati, rappresenta l’ultimo argine al disagio crescente che colpisce uomini e donne spesso invisibili agli occhi della città.

L’estate 2025 si sta rivelando particolarmente impegnativa per chi lavora nell’accoglienza. Se da un lato i numeri continuano a crescere, dall’altro il supporto delle istituzioni rischia di non essere sufficiente. La povertà estrema è una sfida complessa, che richiede risorse stabili e interventi strutturati, ma anche attenzione quotidiana, presenza costante e capacità di adattamento.

In un contesto simile, l’attività della Caritas rappresenta un presidio fondamentale di umanità e solidarietà, che si traduce in docce, pasti, acqua, ascolto, accoglienza. Ma soprattutto nella certezza che, anche d’estate, nessuno venga lasciato solo.

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