Metalmeccanici in piazza a Bergamo, 5mila manifestanti per il nuovo contratto

Dalla stazione a Piazza Vittorio Veneto, sciopero e corteo dei lavoratori lombardi. Tensioni sul tavolo contrattuale fermo da mesi

Circa 5.000 lavoratori metalmeccanici hanno sfilato oggi a Bergamo per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 30 giugno 2024. La mobilitazione, partita dalla stazione ferroviaria e diretta verso Piazza Vittorio Veneto, ha causato rallentamenti e difficoltà alla circolazione nel centro cittadino. In piazza si sono tenuti gli interventi dei rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm, tra cui Mirko Dolzadelli (Fim Cisl Lombardia), Vittorio Sarti (Uilm Lombardia) e Luca Trevisan (Fiom Cgil Nazionale), che ha concluso la manifestazione.

La protesta rientra in otto ore di sciopero regionale proclamate per l’intera giornata del 20 giugno e si inserisce in una più ampia mobilitazione nazionale delle tute blu, che denunciano la mancata riapertura del tavolo negoziale con le controparti datoriali (Federmeccanica, Assistal, Unionmeccanica e Confapi), nonostante siano passati quasi 12 mesi dalla scadenza del contratto collettivo.

Più salario e più diritti: le richieste sindacali

Oggi è scattato l’adeguamento automatico di 27,70 euro lordi per il livello C3, come previsto dall’indice Ipca (inflazione depurata da beni energetici importati). Tuttavia, i sindacati giudicano l’aumento insufficiente, definendolo un «adeguamento tecnico» che non risponde al bisogno di reali incrementi retributivi. Le segreterie chiedono un aumento mensile in linea con quanto ottenuto nei contratti aziendali, come nel caso di Stellantis, dove l’accordo ha portato a un aumento del 6,6%, pari a circa 140 euro.

Al centro della protesta non c’è solo il salario. I lavoratori rivendicano anche:

  • riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario;

  • maggiori tutele contro la precarietà, contrastando l’uso distorto di contratti a termine e in somministrazione;

  • più sicurezza nei luoghi di lavoro, con interventi normativi più stringenti e controlli rafforzati;

  • un miglioramento generale delle condizioni di lavoro, con una revisione delle norme contrattuali e dei diritti collettivi.

Federmeccanica nel mirino dei sindacati

I rappresentanti di categoria accusano Federmeccanica e le altre sigle datoriali di “intransigenza” e assenza di volontà negoziale. Dopo l’avvio delle trattative nel maggio 2024, il confronto si è di fatto arenato a novembre, senza progressi. Da qui l’escalation della mobilitazione, che oggi ha toccato il centro di Bergamo con uno dei cortei più partecipati degli ultimi mesi nel settore manifatturiero lombardo.

Secondo Fiom, Fim e Uilm, si tratta solo dell’inizio di quella che definiscono una “calda estate metalmeccanica”, pronta a sfociare in nuove iniziative di sciopero se non ci saranno segnali di riapertura del negoziato. Le federazioni sindacali invitano anche il governo a svolgere un ruolo attivo, affinché si superi lo stallo che sta penalizzando oltre un milione e mezzo di lavoratori del comparto.

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