Una giornata di celebrazioni per i 100 anni della Casa dell’Orfano
Domenica 22 giugno, Clusone ha celebrato il centenario della Casa dell’Orfano, una storica istituzione di accoglienza educativa che, fondata nel 1925 da Monsignor Giovanni Antonietti, ha accompagnato generazioni di giovani attraverso una missione sociale, educativa e spirituale. La giornata è stata segnata da una cerimonia civile, una Santa Messa e l’inaugurazione della mostra fotografica “I volti della Casa dell’Orfano”, che racconta attraverso immagini storiche la lunga storia di questo importante luogo di accoglienza.
La cerimonia ha visto la partecipazione di autorità religiose, civili e militari, nonché numerosi ex allievi e amici della Casa. Tra i presenti, anche molti giovani ospiti provenienti dall’Etiopia, che hanno preso parte al momento solenne.
Autorità e saluti ufficiali
La mattinata è iniziata alle ore 10:00 con la cerimonia civile, aperta dal presidente della Fondazione Casa dell’Orfano, Attilio Fantoni, che ha rivolto un caloroso saluto a tutti i presenti. Durante la cerimonia, le autorità hanno portato il loro omaggio al valore storico e sociale della Casa. Tra queste, Lara Magoni, rappresentante del Parlamento Europeo, e Jacopo Scandella, Consigliere di Regione Lombardia, hanno sottolineato l’importanza di questa realtà per il territorio. Simone Tangorra, consigliere della Provincia di Bergamo, ha portato il saluto dell’ente, mentre Giampiero Calegari, presidente della Comunità Montana Valle Seriana, e Massimo Morstabilini, Sindaco di Clusone, hanno reso omaggio a monsignor Antonietti e al suo impegno per la comunità. La cerimonia è stata conclusa dal saluto di Giovanni Luigi Rozzoni, presidente dell’Associazione Ex Allievi e Amici di Mons. Antonietti.
Gli altri ospiti istituzionali
Hanno preso parte alla cerimonia solenne anche molte altre autorità in rappresentanza di enti e associazioni del territorio. Insieme a Scandella, per Regione Lombardia, presenti i consiglieri Roberto Anelli e Michele Schiavi. Presenti i sindaci di Villa d’Ogna, Rovetta, Piario, Ardesio, Fino del Monte, Gandellino, il vicesindaco di Sovere e quello di Castione della Presolana. Poi, il Capitano Maurizio Guadalupi, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Clusone, Ilaria Tomasoni – Comandante Polizia Locale Comune di Clusone, Alessandro Carminati – Presidente Associazione Arma Aeronautica – Sezione di Bergamo, il Comandante Stazione Corpo Forestale dello Stato di Gromo Maresciallo Omar Piana, il responsabile del distaccamento di Clusone dei Vigili del Fuoco Sergio Magoni. Presenti anche il presidente del BIM Massimo Scandella, quello del CAI Bergamo Dario Nisoli e quello di Promoserio Marco Migliorati, oltre al professor Remo Morzenti Pellegrini Vicepresidente Scuola Nazionale dell’Amministrazione e già Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo e Giovanna Ricuperati, presidente Confindustria Bergamo.
La cerimonia religiosa e il ricordo di Antonietti
Successivamente, la Fanfara Ana Ramera ha accompagnato il corteo fino alla Chiesa di Cristo Re, dove alle 11:00 si è celebrata la Santa Messa, officiata da Monsignor Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, insieme a Don Andrea Scarabello, Cappellano Militare e consigliere della Fondazione, e altri sacerdoti locali. Durante la cerimonia, i cantori della Corale Santa Cecilia di Albino hanno arricchito la liturgia con i loro canti. Un momento di particolare emozione si è vissuto quando il Gruppo Alpini di Clusone ha deposto una corona d’alloro sulla tomba di Mons. Antonietti, accompagnato dalla Leggenda del Piave e dal Silenzio. Dopo la benedizione impartita dal Vescovo, gli organizzatori hanno omaggiato i presenti con la *presentazione di un quadro restaurato* proprio in occasione del centenario della Casa dell’Orfano. Si tratta della “Madonna col Bambino e angeli”, copia seicentesca e di autore ignoto della “Madonna dal collo lungo” di Francesco Mazzola, detto il Parmigianino, opera conservata agli Uffizi.
La mostra “I volti della Casa dell’Orfano”
Nel pomeriggio, dopo un momento conviviale con un pranzo che ha visto la partecipazione di quasi 200 persone, si è svolta l’inaugurazione della mostra fotografica “I volti della Casa dell’Orfano”, un progetto curato da Sergio Primo Del Bello. La mostra, ospitata negli spazi della Portineria, presenta una selezione di fotografie storiche che raccontano la missione educativa della Casa e la figura di Mons. Giovanni Antonietti, il fondatore. Il taglio del nastro è stato effettuato dai presidenti Attilio Fantoni e Giovanni Luigi Rozzoni, insieme a Sergio Del Bello.
La mostra: un viaggio nella storia della Casa
La mostra è divisa in cinque sezioni tematiche che raccontano la storia della Casa dell’Orfano, dalle sue origini fino alla chiusura delle attività. Una sezione è dedicata alla figura di Mons. Antonietti, mentre un’altra esplora il patrimonio culturale dell’ente, con documenti, dipinti, ceramiche e libri provenienti dalla donazione del conte Giacomo Suardo. La sezione finale è dedicata ai materiali storici, come album fotografici, lettere e libri, che raccontano l’evoluzione della Casa nel corso dei decenni. La mostra rimarrà aperta fino al 23 novembre con orari di visita nei fine settimana:
· Giugno: sabato 28
· Luglio: sabato 5, domenica 6, sabato 19, domenica 20
· Agosto: sabato 2, domenica 3, sabato 16, domenica 17, sabato 30, domenica 31
· Settembre: sabato 6, domenica 7, sabato 27, domenica 28
· Ottobre: sabato 4, domenica 5, sabato 18, domenica 19
· Novembre: sabato 22, domenica 23
L’ingresso è gratuito. L’apertura del sabato è dalle ore 15.30 alle ore 18.00, mentre la domenica è dalle ore 10.00 alle ore 12.30.
Il futuro della Casa dell’Orfano e il progetto di valorizzazione
Il centenario della Casa dell’Orfano segna anche l’inizio di un nuovo capitolo di valorizzazione storica e culturale. Iniziato nel 2006, questo percorso ha visto il recupero e il restauro di opere, arredi e documenti, nonché la catalogazione della biblioteca storica. Oltre alla mostra, il programma celebrativo proseguirà con visite guidate, conferenze e un convegno di studi che contribuiranno a rafforzare il legame della Casa con la comunità di Clusone e con il territorio circostante.