Sessanta interventi l’anno tra incendi e degrado: l’allarme dei sindacati
La situazione dell’ex stabilimento Reggiani di Bergamo è al centro di una lettera urgente inviata al prefetto Luca Rotondi dai rappresentanti provinciali di tre sigle sindacali: Matteo Cavalletti (Fns Cisl), Gabriele Di Marzo (Uil Pa) ed Enzo Sinaguglia (Conapo). I tre segretari chiedono un incontro formale per affrontare una crisi che, scrivono, si protrae da ben 17 anni, con conseguenze sempre più gravi sia sul piano della sicurezza pubblica sia su quello della tutela degli operatori di soccorso.
Secondo i sindacati, negli ultimi anni la situazione è peggiorata. “Una lunga catena di eventi ha richiesto l’attivazione di tutti gli enti istituzionali preposti, anche contemporaneamente”, si legge nella lettera. Tra incendi, soccorsi a persone e interventi tecnici, si contano circa 60 operazioni all’anno da parte dei Vigili del Fuoco nell’area dismessa, diventata ormai un punto nevralgico del degrado urbano.
“Interventi quasi annunciati” e condizioni critiche per gli operatori
La superficie dell’ex Reggiani supera i 100.000 metri quadrati, e secondo la denuncia sindacale, non esiste punto dello stabilimento dove i Vigili del Fuoco non siano intervenuti in condizioni di degrado estremo. Il rischio per gli operatori è alto, e spesso il limite di sicurezza viene superato. “Interventi quasi annunciati richiedono mezzi e uomini che sottraggono risorse preziose al sistema di soccorso provinciale, già fortemente sollecitato”.
Pur riconoscendo l’impegno delle istituzioni, i rappresentanti sindacali sottolineano che è giunto il momento di una svolta: “Certo apprezziamo gli sforzi a livello istituzionale che fino ad ora sono stati posti in essere, ma dobbiamo tuttavia constatare la necessità di una forte presa di posizione”.
La tragedia del 26 luglio e l’ordinanza comunale
La richiesta di incontro arriva anche a seguito di due episodi recenti che hanno segnato profondamente il contesto. Il primo è quello del 26 luglio, quando una ragazza di 14 anni viene trovata priva di vita all’interno della struttura. “Epilogo di una lunga catena di eventi”, si legge nella lettera, che conferma come la criticità dell’area abbia già causato perdite irreparabili.
Solo pochi giorni prima, il 26 giugno, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco informa i sindacati dell’emissione di un’ordinanza comunale che impone al curatore fallimentare un termine di 90 giorni per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti presenti sul sito. Ma già il 2 luglio un altro intervento è necessario, stavolta per la presenza di persone sui tetti.
La sicurezza dei soccorritori al centro della richiesta
L’appello è chiaro: serve un confronto istituzionale per garantire la sicurezza degli operatori, oltre che dei cittadini. I sindacati non solo denunciano il degrado strutturale dell’area, ma chiedono misure concrete e immediate per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. “Il calvario dell’area Reggiani […] ha prodotto negli ultimi tre anni un’impennata nel numero di interventi a seguito di incendi”, si legge nella lettera.
Una mobilitazione sindacale necessaria per evitare che si verifichino altre tragedie e per garantire che gli interventi di emergenza non diventino la norma, in un’area urbana ormai fuori controllo.