Tensioni e accuse nella seduta straordinaria del Consiglio comunale tenutasi lunedì 21 luglio, convocata su richiesta della minoranza per discutere la relazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) sugli appalti gestiti dal Comune tra il 2020 e il 2022, per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro.
Secondo il centrodestra, rappresentato da Giulia Ceci (Forza Italia), Ida Tentorio (Fratelli d’Italia) e Andrea Pezzotta (Lista Pezzotta), le osservazioni dell’Anac evidenziano “responsabilità politiche e amministrative gravi”. I punti più contestati sono l’eccessiva parcellizzazione degli appalti, il mancato rispetto del principio di rotazione negli affidamenti e la mancata programmazione delle opere pubbliche.
“Un segnale di allarme inedito per Bergamo”, ha tuonato Tentorio, accusando la giunta di favorire pochi operatori economici e limitare la concorrenza, con gare spesso con un solo partecipante. Pezzotta ha rincarato: “L’Anac non applica sanzioni, ma segnala irregolarità. Continuare a minimizzare è un insulto all’intelligenza dei cittadini”.
A difendere l’amministrazione è intervenuto il vicesindaco Sergio Gandi, che ha parlato di una “tempesta in un bicchier d’acqua” e ha respinto al mittente le accuse: “Nessuna sanzione, solo una raccomandazione per applicare con ancora più rigore il principio di rotazione. Nessuna violazione né procedimenti in Procura o alla Corte dei Conti”.
Gandi ha illustrato i sistemi di controllo adottati, tra cui un software di gestione gare che esclude automaticamente gli operatori che hanno partecipato a gare precedenti, garantendo trasparenza e rotazione. Sul presunto frazionamento artificioso delle commesse, ha chiarito: “Attività come la manutenzione del verde o delle strade non sono accorpabili per ragioni tecniche e finanziarie diverse”.
Nonostante le spiegazioni, la tensione è rimasta alta. Pezzotta ha parlato apertamente di “favoritismi verso amici”, suscitando la reazione della maggioranza. A tentare una mediazione è stata Barbara Carsana (Pd), che ha invitato a “mantenere l’etica del dibattito”:
“È grave insinuare illeciti senza prove. Si mina la fiducia dei cittadini. L’amministrazione ha sempre agito con onestà e trasparenza”.
Il caso ruota attorno alle criticità rilevate da Anac, ma l’assenza di contestazioni formali o sanzioni suggerisce che, al momento, si tratta di raccomandazioni tecniche e non di violazioni sanzionabili. Tuttavia, la vicenda ha sollevato interrogativi sull’efficacia del sistema di appalti comunali, sulla reale applicazione del principio di rotazione e sulla necessità di migliorare la programmazione e la trasparenza amministrativa.
L’amministrazione, da parte sua, ha ribadito la piena correttezza delle procedure e ha promesso un impegno ancora maggiore nel rispetto dei principi evidenziati da Anac.