Scuola Moro: lavori sospesi a pochi giorni dalla riapertura
L’11 agosto, il Comune di Seriate ha comunicato ufficialmente che la scuola secondaria di secondo grado “Aldo Moro” non potrà riaprire a settembre nei suoi spazi originari. La causa? La sospensione unilaterale dei lavori di riqualificazione da parte dell’impresa incaricata. Questo evento inaspettato ha colto di sorpresa il sindaco Gabriele Cortesi e l’intera comunità scolastica, creando un imprevisto logístico a meno di un mese dall’inizio dell’anno scolastico.
Il disappunto del sindaco Cortesi: “Una decisione unilaterale”
Il sindaco Cortesi ha definito la scelta della ditta come «grave», «unilaterale» e «improvvisa». L’impresa titolare dei lavori aveva comunicato la sospensione tramite PEC il 31 luglio, senza alcun preavviso o discussione con il Comune. Il giorno successivo, i lavori sono stati interrotti senza soluzioni alternative in vista. Il primo cittadino ha aggiunto che l’amministrazione aveva già mostrato disponibilità a discutere e risolvere alcune difficoltà emerse, come la revisione dei prezzi e una possibile proroga. Tuttavia, la risposta della ditta è stata la chiusura del cantiere, creando non pochi disagi.
Problemi finanziari e legali: le cause dei ritardi
La situazione si è complicata ulteriormente a luglio, quando sono emersi nuovi problemi finanziari legati alla gestione del cantiere. Tra i problemi segnalati, c’erano subappaltatori non pagati e un pignoramento che ha bloccato i pagamenti alla ditta per crediti vantati da terzi. Nonostante gli sforzi del Comune, tra cui ordini di servizio e diffide, l’impresa non ha mai formalizzato riserve o richieste, facendo peggiorare la situazione. Il contratto dell’appalto da 6,4 milioni di euro, finanziato con risorse del PNRR, prevedeva una riqualificazione energetica e sismica della scuola, ma anche un miglioramento architettonico per garantire una maggiore accessibilità e fruibilità degli spazi.
La reazione dell’amministrazione: soluzioni alternative in vista
Nonostante la gravità della situazione, il Comune non si è dato per vinto e ha immediatamente messo in atto delle soluzioni alternative per garantire la continuità dell’attività scolastica. Gli studenti della scuola “Aldo Moro” saranno ospitati all’oratorio e al Centro Pastorale Giovanni XXIII di Seriate, come già accaduto nell’anno precedente, con il supporto di un servizio di trasporto per accompagnare gli alunni. L’assessore alla Pubblica Istruzione, Valentina Capelli, ha espresso gratitudine alla Parrocchia per la collaborazione, mentre il sindaco ha sottolineato l’impegno a riprendere i lavori al più presto possibile.
Corti e Donati: «Un imprevisto che interrompe un percorso»
L’assessore ai lavori pubblici, Dimitri Donati, ha aggiunto che il monitoraggio del cantiere era stato costante e serrato, e che la sospensione dei lavori rappresenta un brusco arresto di un progetto che, nonostante le difficoltà, sembrava orientato a una consegna regolare. Il Comune ora sta cercando di risolvere la situazione nel minor tempo possibile, con l’obiettivo di riprendere i lavori e consegnare l’edificio non appena possibile.
I capigruppo consiliari e le opposizioni: interrogazioni e richieste di chiarezza
Il tema della scuola “Aldo Moro” è stato al centro anche di un’interrogazione presentata dai gruppi di minoranza (Pd, Seriate Bene Comune, Sinistra per un’Altra Seriate) il 29 luglio. In particolare, l’opposizione chiede chiarezza su quali siano state le problematiche durante i lavori, le responsabilità della ditta e se i ritardi possano compromettere l’erogazione dei fondi PNRR destinati all’opera. La situazione ha suscitato non poche preoccupazioni anche tra i cittadini di Seriate.
Il futuro del cantiere: il Comune non si ferma
Nonostante l’imprevisto, il Comune di Seriate ha assicurato che non cederà alla pressione e si adopererà per risolvere ogni questione legale e tecnica legata alla sospensione dei lavori. Come ha affermato il sindaco Cortesi su Facebook, l’amministrazione non ha intenzione di farsi «ricattare né intimidire», e si preparerà ad agire nelle sedi opportune per tutelare l’interesse pubblico, la sicurezza degli studenti e la dignità delle istituzioni.