La replica del sindaco alle contestazioni
Il sindaco di Valbondione, Walter Semperboni, ha affidato a un post su Facebook la sua risposta alle recenti critiche mosse dal collettivo terreAlt(r)e contro il progetto di collegamento tra i comprensori sciistici di Colere e Lizzola. Fin dall’inizio, Semperboni si è dichiarato convinto sostenitore dell’iniziativa, definendola una strategia fondamentale per il rilancio del territorio.
“Negli ultimi giorni – scrive – sono arrivate obiezioni da parte di chi spesso è distante dalla realtà quotidiana delle nostre montagne. Voglio essere chiaro e trasparente: la vera sfida che affrontiamo non è soltanto legata al turismo, ma allo spopolamento, un fenomeno che sta svuotando i nostri paesi e privandoli di servizi essenziali”.
Lo spopolamento come minaccia per l’ambiente
Secondo il sindaco, il progressivo abbandono delle aree montane non rappresenta solo un problema demografico, ma anche “il vero rischio ambientale e sociale”.
“Ogni anno – prosegue Semperboni – chiudono attività, calano i residenti, e con loro si perdono servizi vitali. L’abbandono significa meno presidio sul territorio, più rischio di dissesto idrogeologico e la scomparsa delle nostre tradizioni alpine. Il progetto del comprensorio unito nasce per invertire questa rotta. Non è un’operazione fatta solo di piste da sci, ma un piano per creare opportunità di lavoro, sviluppare un turismo sostenibile e mantenere vive le comunità”.
Un progetto condiviso con il territorio
Semperboni respinge l’idea di un’iniziativa imposta dall’alto: “Questo comprensorio è il risultato di anni di lavoro, di studi e di confronto con enti tecnici e cittadini. Non è un progetto calato dall’alto, ma pensato insieme alle comunità per valorizzare le risorse naturali con rispetto e visione”.
Il sindaco sottolinea come la tutela ambientale sia un obiettivo primario per chi vive quotidianamente in montagna, ma ammonisce: “La salvaguardia della natura non deve diventare un alibi per l’immobilismo o un pretesto ideologico che ignora i bisogni concreti delle persone”.
Lizzola e Colere, simboli di resilienza montana
Guardando al futuro, Semperboni ribadisce che Lizzola e Colere rappresentano due poli simbolici per la tenacia delle comunità montane: “Con questo progetto vogliamo dare loro un futuro, agendo con equilibrio, attenzione e rispetto per il nostro patrimonio naturale. Ma soprattutto con il coraggio di chi ha scelto di restare”.
La realizzazione del collegamento tra i due comprensori prevede anche una nuova seggiovia a Lizzola, parte di un piano più ampio per rendere il territorio fruibile tutto l’anno, sia in inverno che in estate.