L’investimento di Gratosoglio
Lunedì 11 agosto, a Milano, nel quartiere Gratosoglio, un gruppo di giovanissimi rom a bordo di un’auto rubata travolge e uccide Cecilia De Astis, una donna di 71 anni. Alla guida del veicolo, secondo le prime ricostruzioni, si trova un 13enne, affiancato da altri tre minorenni di 12 e 11 anni. Dopo il tragico investimento, le autorità dispongono il collocamento dei ragazzi in diverse comunità protette, con l’obiettivo di monitorarli e tutelarli.
Il trasferimento a Torre Boldone
Il minore che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, si trova al volante dell’auto al momento dello schianto, viene destinato a una comunità protetta di Torre Boldone, alle porte di Bergamo. Gli altri ragazzi vengono invece divisi in due ulteriori strutture analoghe. Intanto, un altro degli undicenni coinvolti resta tuttora irreperibile e ricercato dalle forze dell’ordine.
La fuga a Ferragosto
La vicenda si complica il 15 agosto, giorno di Ferragosto, quando il 13enne riesce a scappare dalla comunità bergamasca. Le responsabili della struttura danno immediatamente l’allarme, contattando i Carabinieri della Compagnia di Bergamo, che provvedono a diffondere le segnalazioni di scomparsa. La fuga mette in apprensione la comunità locale e le autorità, che avviano subito le ricerche.
Il ritrovamento nel Milanese
La libertà del ragazzo dura solo poche ore. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane potrebbe avere utilizzato la Teb per spostarsi verso Bergamo città, per poi salire su un treno diretto a Milano. Nel pomeriggio, la sua presenza viene segnalata nel Milanese, dove viene intercettato dagli agenti della Squadra mobile. Già in serata, il 13enne viene riportato nella comunità protetta di Torre Boldone, da cui era fuggito.