Tentato suicidio sul ponte San Michele, 25enne salvato dai carabinieri

Il giovane aveva chiamato il 112 annunciando l’intenzione di lanciarsi: fondamentale il dialogo con l’operatore e l’intervento rapido dei militari

Un giovane di 25 anni è stato salvato in extremis dai carabinieri di Calusco d’Adda, dopo aver minacciato di gettarsi nel vuoto dal ponte San Michele. L’allarme è scattato nella mattinata di sabato 17 agosto, intorno alle 10, quando il ragazzo ha contattato il numero di emergenza 112 dichiarando le proprie intenzioni suicide.

L’operatore della centrale operativa di Zogno ha immediatamente avviato una conversazione telefonica con il ragazzo, cercando di tenerlo al telefono il più a lungo possibile, mentre nel frattempo venivano inviate sul posto le pattuglie della Stazione di Calusco d’Adda. La rapidità d’azione e la sinergia tra centrale e pattuglie si sono rivelate decisive.

Il giovane era già sceso nella zona ferroviaria del ponte, sedendosi a circa dieci metri d’altezza dal suolo con le gambe penzolanti nel vuoto. Una posizione estremamente pericolosa, che ha reso l’intervento dei militari ancora più delicato. I carabinieri, giunti rapidamente, hanno scavalcato il parapetto per avvicinarsi in modo discreto al ragazzo, cercando un contatto umano e rassicurandolo con parole calme.

Nonostante gli sforzi iniziali, il 25enne ha manifestato in modo sempre più acceso il proprio disagio, alzando la voce e ribadendo la volontà di farla finita. La situazione sembrava precipitare, ma i militari sono riusciti a mantenere il sangue freddo, agendo con prontezza quando si è presentata una breve distrazione del giovane.

Con un’azione fulminea, i carabinieri lo hanno afferrato con decisione, trascinandolo in una zona sicura con grande sforzo fisico. Una volta sottratto al pericolo immediato, è stato affidato alle cure dei sanitari del 118, già presenti sul posto. Il ragazzo è stato successivamente trasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per ricevere assistenza medica e psicologica.

Il gesto disperato del 25enne ha colpito profondamente la comunità di Calusco d’Adda, che si stringe attorno alla famiglia del giovane. L’intervento dei carabinieri ha evitato una tragedia e ha dimostrato ancora una volta l’importanza di una rete di pronto intervento coordinata ed efficace.

Le forze dell’ordine hanno sottolineato l’importanza del dialogo e dell’ascolto nelle situazioni di crisi, invitando chiunque si trovi in difficoltà a chiedere aiuto tempestivamente. Le istituzioni locali stanno ora valutando come rafforzare i servizi di supporto psicologico e di prevenzione sul territorio.

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