Carcassa di cervo avvelenata per attirare i lupi: denunciati due allevatori in alta Valle Seriana

Due allevatori sono stati denunciati per tentato avvelenamento di animali e uso di esche avvelenate, dopo aver utilizzato una carcassa di cervo come trappola letale per i lupi.

Un’importante operazione antibracconaggio ha portato alla denuncia di due allevatori della Valle Seriana, accusati di aver avvelenato una carcassa di cervo per eliminare i lupi presenti nella zona. L’azione è stata scoperta grazie a una fototrappola trovata dalla Polizia provinciale, che ha immortalato i responsabili mentre iniettavano veleno nel cadavere dell’animale. Il cervo, morto per cause naturali, era stato cosparso di glicole etilenico, un veleno comune nei liquidi antigelo.

La scoperta e l’indagine

Gli agenti della Polizia provinciale hanno rinvenuto il cervo avvelenato nella primavera del 2024 in località Gromo S. Marino/Ronchello, nel comune di Gandellino. Sebbene il ritrovamento di una carcassa di cervo non fosse insolito, l’elemento sospetto era la presenza di un liquido bluastro e di una fototrappola, posizionata per documentare gli effetti del veleno sui predatori. La carcassa è stata prontamente sequestrata e sottoposta ad analisi, confermando che il veleno utilizzato era glicole etilenico, noto per la sua tossicità.

La fototrappola ha fornito prove schiaccianti, immortalando due individui intenti a iniettare il veleno nella carcassa. Entrambi, noti alla Polizia provinciale, sono stati convocati e denunciati alla Procura per tentata uccisione di animali e utilizzo di esche avvelenate.

Impatto della presenza del lupo sul territorio

La presenza stabile del lupo in alta Valle Seriana è ormai conosciuta dalla comunità locale, grazie anche all’opera di monitoraggio della Polizia provinciale. Il branco presente nella zona è costantemente osservato, e la campagna informativa avviata mira a sensibilizzare la popolazione sulla coabitazione con questi grandi predatori. Nonostante le preoccupazioni degli allevatori, l’eliminazione illegale di alcuni esemplari di lupo non risolverebbe i problemi legati alle predazioni, ma potrebbe invece destabilizzare l’equilibrio territoriale, esponendo il territorio all’arrivo di nuovi lupi.

Le misure di prevenzione e il supporto agli allevatori

Le autorità locali sottolineano che il ritorno del lupo nelle Alpi Centrali è un fenomeno naturale, favorito dall’abbondanza di prede, come il cervo, e dalla protezione legale accordata a specie come lupo e orso. Per far fronte ai danni causati dai lupi, Regione Lombardia offre risarcimenti agli allevatori che subiscono predazioni, mentre la Polizia provinciale fornisce assistenza per l’attuazione di misure preventive, come recinzioni e cani da guardiania.

Il comandante della Polizia provinciale, Matteo Copia, ha ribadito l’importanza di adattare le pratiche agricole e zootecniche alle nuove condizioni, cercando soluzioni sostenibili e legali per gestire la convivenza con i grandi carnivori.

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