Morto in un campo a Treviolo, il pm apre un’inchiesta per omicidio colposo

Disposta l'autopsia per chiarire le cause della morte del 59enne, coinvolto il padre come atto formale

Il tragico incidente in un campo avvenuto a  Treviolo, ha portato all’apertura di un fascicolo per omicidio colposo dopo la morte di Norberto Viviani, 59 anni, deceduto il 9 novembre mentre lavorava su un macchinario agricolo nella frazione Roncola. Il pubblico ministero Letizia Alosio ha ordinato l’autopsia sul corpo dell’uomo e iscritto il padre della vittima nel registro degli indagati, atto dovuto poiché proprietario del macchinario e del terreno dove si è verificato l’incidente.

Viviani, ex operaio dell’A2A in pensione, aiutava spesso il padre nei lavori agricoli. È stato proprio il padre, infatti, a scoprire il corpo esanime del figlio nel campo, situato tra via Tobagi e la superstrada, durante la mattinata di sabato. L’esatta dinamica dell’incidente resta ancora da chiarire e l’autopsia è stata disposta per fare luce sulle cause del decesso. Al momento, l’ipotesi principale è che Viviani sia rimasto intrappolato nella mietitrebbiatrice mentre tentava di liberare una pannocchia incastrata.

Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente sarebbe avvenuto intorno alle 10:40. Norberto stava lavorando su una piccola mietitrebbiatrice, utilizzata per raccogliere pannocchie destinate alle galline di casa. Durante l’operazione, nel tentativo di rimuovere un pezzo di raccolto bloccato nella macchina, sarebbe rimasto incastrato, venendo trascinato all’interno del macchinario. Non si esclude che la vittima possa avere accusato un malore durante il lavoro, un’ipotesi che potrebbe spiegare l’incapacità di liberarsi e la dinamica dell’incidente. Le ferite, infatti, non sono sembrate inizialmente gravi a un primo esame, portando a considerare anche un possibile cedimento fisico.

Gli inquirenti, non avendo al momento risposte certe, stanno vagliando tutte le ipotesi per chiarire i dubbi. L’autopsia consentirà di accertare se vi siano stati fattori esterni, come un malore, e di escludere eventuali malfunzionamenti del mezzo agricolo.

La disposizione dell’atto d’accusa nei confronti del padre risulta obbligata dalla legge, trattandosi del proprietario del macchinario e del terreno in cui si è verificato l’incidente, senza per questo costituire una presunzione di colpevolezza. La famiglia resta in attesa degli esiti dell’autopsia e degli accertamenti tecnici, che dovranno fare chiarezza su una vicenda che ha lasciato sgomenta l’intera comunità locale.

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