La recente chiusura dell’uscita per via Grumellina, nel quartiere del Villaggio degli Sposi a Bergamo, sta causando un aggravamento del traffico sull’asse interurbano, specialmente nelle ore di punta. Questa misura, introdotta nell’ambito dei lavori per il progetto e-BRT (bus rapid transit elettrico dalla città a Dalmine e Verdellino), avrebbe dovuto alleggerire il carico di veicoli in prossimità del cantiere. Tuttavia, i risultati sembrano al momento andare nella direzione opposta.
Cantieri e criticità del traffico
La decisione di chiudere l’uscita per la Grumellina si inserisce in un contesto più ampio di cantieri infrastrutturali che stanno interessando il capoluogo e, in prospettiva, non solo. La circolazione risulta particolarmente congestionata nelle ore mattutine e serali, con code chilometriche lungo l’asse interurbano. Il problema è amplificato da una viabilità già compromessa in condizioni normali, e il navigatore dei residenti segnala continuamente tempi di percorrenza raddoppiati rispetto alla media.
Le difficoltà non si limitano a questo intervento. Nei prossimi mesi, è prevista la chiusura di via San Bernardino per i lavori del secondo binario della linea Bergamo-Curno, con il rischio di un vero e proprio collasso del sistema viario locale. Se da un lato si comprende la necessità di realizzare nuove infrastrutture, dall’altro molti cittadini sottolineano l’urgenza di adottare soluzioni temporanee che limitino i disagi.
L’alternativa del trasporto pubblico
In un contesto così critico, l’utilizzo dei mezzi pubblici dovrebbe rappresentare una valida alternativa. Tuttavia, secondo alcuni cittadini, le tariffe attualmente elevate rendono questa opzione poco attraente rispetto all’uso dell’auto privata. Un esempio emblematico è quello del tragitto Nembro-Bergamo, lungo circa dieci chilometri: il costo di un biglietto di quattro zone, pari a 3,20 euro, scoraggia chiunque debba compiere questa tratta quotidianamente, soprattutto se si viaggia in coppia o in famiglia.
Facendo un confronto rapido, l’auto risulta spesso più economica, anche considerando il costo della benzina e, in alcuni casi, del parcheggio. Per una distanza di venti chilometri (andata e ritorno), il costo del carburante si aggira intorno ai due euro, mentre un viaggio in treno o autobus per due persone può facilmente superare i dodici euro.
Un sistema da ripensare
Secondo le osservazioni di chi vive quotidianamente questa situazione, il traffico cittadino è alimentato anche dalla mancanza di una politica incisiva per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici. Una revisione delle tariffe potrebbe rappresentare un primo passo concreto per ridurre la pressione sulle strade, rendendo il trasporto pubblico un’opzione più competitiva.
Inoltre, appare sempre più necessario un coordinamento efficace tra lavori infrastrutturali e gestione della viabilità. In assenza di misure mirate, il rischio è quello di continuare a penalizzare i cittadini, senza ottenere i benefici attesi in termini di fluidità del traffico e sostenibilità.