Brescia. I primi 200 gruppi industriali manifatturieri delle province di Bergamo e Brescia hanno registrato nel 2023 una significativa flessione dei ricavi, che si sono attestati a 46,5 miliardi di euro, con una contrazione del 5,7% rispetto all’anno precedente. A pesare su questi risultati è stato il rallentamento della domanda e l’incertezza dei mercati globali, che hanno portato a una riduzione dei quantitativi venduti e a un abbassamento dei prezzi a causa del calo delle materie prime.
Secondo l’analisi di Confindustria Brescia e Bergamo, presentata il 25 novembre 2023, il 2024 si prospetta ancora difficile: si stima un ulteriore calo del 4% nel fatturato, con una diminuzione dell’8% nel valore aggiunto e dell’11% nel Margine Operativo Lordo (MOL). Tuttavia, le prospettive per il 2025 sono più positive, con un’inversione di tendenza prevista per il 70% dei gruppi, che stimano una crescita del fatturato e della marginalità.
Le performance del 2023: risultati contrastanti
Nel 2023, i gruppi industriali hanno mostrato un panorama variegato. Mentre il 55% ha registrato un calo del fatturato, il restante 45% ha visto un trend positivo. La flessione del MOL è stata particolarmente marcata, con una diminuzione del 10,7%, influenzata dalla crescita dei costi del lavoro (+6,2%) e dai maggiori organici. Nonostante ciò, alcuni settori hanno ottenuto buoni risultati, con un incremento del MOL (+2,5%) in comparti diversi dalla siderurgia, che ha sofferto un calo drastico del 67,9%.
La struttura patrimoniale, tuttavia, è risultata in miglioramento: i mezzi propri sono aumentati del 5,4%, mentre i debiti finanziari sono diminuiti del 5,5%. Questo segna un rafforzamento della solidità del sistema, che ha permesso alle imprese di affrontare meglio le difficoltà congiunturali.
Le prospettive per il 2024 e il ruolo della digitalizzazione
Guardando al futuro, l’analisi suggerisce che il 2024 sarà un anno di difficoltà, con previsioni negative per le principali voci di bilancio. La sfida più grande rimarrà l’incertezza economica globale, con la Germania e l’Europa che potrebbero continuare a registrare perdite significative. Tuttavia, ci sono segnali di ottimismo per il 2025, grazie a una strategia di crescita basata sulla diversificazione dei mercati e sull’innovazione digitale.
Infatti, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale sono al centro delle strategie di crescita per i prossimi anni. Il 76% delle aziende intervistate ha già implementato soluzioni AI, e si prevede che questo dato salga al 92% entro tre anni. L’uso dell’intelligenza artificiale, in particolare nei processi di amministrazione, finanza e controllo, sarà un fattore determinante per migliorare la produttività e ottimizzare le performance economiche.
I fattori chiave per la crescita futura
Le prospettive di crescita per il 2025 sono supportate da una forte dinamica degli investimenti, con l’80% dei gruppi che prevede un aumento degli investimenti. Le aziende si stanno orientando verso l’espansione nei mercati internazionali, con particolare attenzione a Nord America, India, Cina e Medio Oriente. La strategia di crescita si concentra anche sulla diversificazione dei settori, puntando su aree come la difesa, l’aerospazio e l’automotive, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da singoli settori e Paesi.
Resilienza e adattamento: il futuro delle imprese
Nonostante le difficoltà incontrate, le imprese bergamasche e bresciane stanno mostrando una grande capacità di resilienza e adattamento. La solida struttura patrimoniale, unita alla capacità di generare liquidità attraverso la gestione operativa, ha consentito alle aziende di autofinanziare gli investimenti, riducendo al contempo il ricorso a finanziamenti esterni. Questo approccio ha rafforzato la capacità delle imprese di affrontare sfide impreviste, come il rialzo dei tassi di interesse e le instabilità geopolitiche.
I gruppi industriali delle due province stanno affrontando una serie di sfide, ma anche ponendo solide basi per un futuro di crescita e innovazione. Con l’adozione di tecnologie avanzate, la diversificazione dei mercati e una gestione oculata della liquidità, queste realtà sembrano ben posizionate per affrontare le difficoltà economiche del presente e trarre vantaggio dalle opportunità future.