È partito mercoledì 19 marzo il corso di arrampicata dedicato a persone in condizione di grave emarginazione e con difficoltà legate alla salute mentale. L’iniziativa si inserisce nel progetto “Salute mentale di prossimità”, promosso da Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo e Fondazione Diakonia, in collaborazione con il Comune di Bergamo e con il sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca.
L’attività sportiva come strumento di riabilitazione
Il corso di arrampicata, realizzato in collaborazione con Orobia Climbing, vede la partecipazione di cinque persone ospiti del Patronato San Vincenzo e del CAS (Centro Accoglienza Stranieri). Ad affiancarli, tre volontari, selezionati tra oltre 30 candidati, con il compito di favorire la socializzazione e l’integrazione.
L’attività sportiva rappresenta un importante strumento terapeutico, in grado di stimolare l’autostima, migliorare la gestione dello stress e favorire il benessere emotivo. La pratica dell’arrampicata, così come la camminata in natura, aiuta a sviluppare capacità di autoregolazione emotiva e interazione sociale, migliorando la qualità della vita dei partecipanti.
Un progetto di prossimità per la salute mentale
Il progetto “Salute mentale di prossimità” nasce dall’esigenza di fornire risposte concrete ai problemi legati alla salute mentale, sempre più frequenti nei servizi che si occupano di grave emarginazione.
L’azione principale prevede la creazione di una Equipe Multidisciplinare Itinerante, attiva da ottobre 2024, composta da uno psichiatra, uno psicologo, due educatori professionali, mediatori culturali e un assistente sociale del Comune di Bergamo. Questa squadra offre supporto ai servizi del territorio, intervenendo nei casi di disagio mentale e facilitando l’accesso alle cure.
L’impronta di don Resmini
Il progetto si avvale anche di un camper della Fondazione don Fausto Resmini, che consente all’equipe di operare direttamente nei luoghi frequentati da persone in grave difficoltà, garantendo un accesso più immediato ai servizi di salute mentale.
A partire da maggio, sarà inoltre attivato un percorso di formazione per peer operator, finalizzato a fornire competenze specifiche agli ospiti dei servizi, affinché possano diventare facilitatori nella relazione tra persone con fragilità mentale e operatori del settore.
Il Patronato e il progetto
Il direttore della Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo, Andrea Giudici, sottolinea l’importanza dell’iniziativa, affermando: “Con l’avvio del percorso di arrampicata all’interno del progetto ‘Salute mentale di prossimità’, aggiungiamo un ulteriore tassello a un’iniziativa che nasce per offrire risposte concrete e innovative a chi vive situazioni di grave emarginazione”.
Giudici evidenzia inoltre il successo del progetto sul territorio: “L’équipe multidisciplinare itinerante è operativa, ha avviato un dialogo costruttivo con i servizi locali, raccolto le prime segnalazioni e attivato interventi mirati, confermando l’importanza di un approccio di prossimità alla salute mentale”.
Il sostegno della Caritas
L’iniziativa è sostenuta anche dalla Caritas Diocesana Bergamasca – Fondazione Diakonia, il cui direttore, don Roberto Trussardi, afferma: “Il progetto ‘Salute mentale di prossimità’ si propone di affrontare le sfide legate alla salute mentale attraverso un approccio innovativo e inclusivo. Questa iniziativa riconosce l’importanza di avvicinare i servizi di salute mentale alle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità e marginalità, rendendo gli interventi più accessibili alle loro esigenze”.
La Fondazione della Comunità Bergamasca: “Benessere e autostima”
Per la Fondazione della Comunità Bergamasca, il segretario generale Federica Bruletti evidenzia il valore dell’iniziativa: “Sostenere il progetto ‘Salute mentale di prossimità’ significa promuovere un modello di intervento che coniuga inclusione, benessere e innovazione sociale. L’arrampicata, così come le altre attività proposte, è uno strumento potente per rafforzare l’autostima, favorire la socialità e offrire nuove opportunità a chi vive situazioni di marginalità”.
La voce del Comune
L’Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina, sottolinea il valore dello sport come strumento di inclusione: “Questa collaborazione esprime al meglio l’importanza che la pratica sportiva offre alla nostra comunità, generando valore sociale e favorendo processi inclusivi”. Messina evidenzia inoltre il valore simbolico dell’arrampicata: “L’arrampicata sportiva è una metafora della vita stessa: superare le difficoltà costruendo alleanze e fiducia con gli altri, migliorare sé stessi attraverso la collaborazione con altre persone”.
Orobia Climbing e l’arrampicata della salute mentale
Il responsabile di Orobia Climbing, Davide Giuliani, conferma il legame tra sport e inclusione: “Sport e inclusione sono strettamente connessi. Ogni attività sportiva invita a costruire relazioni di fiducia con compagni, istruttori e allenatori. Lo sport ci insegna che si può sempre migliorare e che non c’è parete troppo verticale per non essere scalata”.
