Insulti omofobi in campo, la denuncia di Arlati scuote il calcio amatoriale

Il segretario nazionale di Arcigay: “Continueremo a portare i nostri valori, nonostante tutto”

Un insulto omofobo durante una partita di calcio a cinque ha riacceso l’attenzione sul tema della discriminazione nei campi sportivi, anche a livello amatoriale. A raccontarlo è Marco Arlati, bergamasco, segretario nazionale di Arcigay con delega allo sport e direttore generale della Pegasus Sporting Club Ssd, società impegnata nel campionato di calcio a 5 del Csi e da sempre portabandiera dell’inclusione e della lotta contro ogni forma di odio.

“Abbiamo vinto una partita combattuta, ma alla fine è arrivato l’insulto: ‘frocio’, pronunciato dal numero 6 dell’Atletic Bergamo, che era anche il capitano”, ha denunciato Arlati sui social, con un post che ha subito ricevuto numerose reazioni e condivisioni. L’episodio si è verificato nella serata di mercoledì 9 aprile, durante la gara tra Atletic Bergamo e Pegasus, e ha colpito due tesserati della squadra inclusiva, tra cui lo stesso Arlati.

Il gesto ha avuto una doppia valenza simbolica e personale, dato che, come sottolineato nel racconto, due giocatori dell’Atletic Bergamo avevano militato in passato proprio nella Pegasus, condividendone i valori. “Hanno provato a richiamare i compagni sul grave episodio, ma uno di loro ha negato tutto, rispondendo con la solita frase: ‘non ho sentito’, e se l’è anche presa con Luca, nostro ex compagno”, ha aggiunto Arlati.

Il caso è ora destinato ad avere ulteriori sviluppi. Arlati ha annunciato l’intenzione di contattare la dirigenza dell’Atletic Bergamo per chiedere un confronto e un’assunzione di responsabilità da parte del club. “Speriamo che riescano a far capire ai propri giocatori che certi insulti sono l’antitesi dei valori dello sport”, ha sottolineato.

Il contesto del Csi, tradizionalmente legato a principi educativi e sociali, rende l’episodio ancora più grave. La Pegasus Sporting Club, da anni impegnata nel promuovere l’inclusione delle persone LGBTQIA+ nello sport, ha fatto della bandiera Rainbow un simbolo identitario, presente sulle divise e nei comportamenti quotidiani in campo.

“Continueremo a portare la nostra bandiera ovunque, anche dove non è ancora accolta”, ha concluso Arlati, ribadendo il ruolo della squadra come presidio di diritti civili e rispetto, in un mondo del calcio ancora troppo spesso attraversato da episodi di discriminazione.

La denuncia pubblica ha avuto un’eco significativa, suscitando reazioni da parte di esponenti del mondo sportivo, del terzo settore e della politica locale. Numerose sono state le manifestazioni di solidarietà nei confronti della Pegasus, mentre si attende una presa di posizione ufficiale da parte della società Atletic Bergamo e del Comitato CSI provinciale.

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