Il 2024 si conferma un anno da incorniciare per il turismo a Bergamo e provincia, con numeri che superano ogni precedente storico. Secondo i dati presentati da Visit Bergamo insieme alle istituzioni locali, gli arrivi hanno superato quota 1 milione, mentre le presenze hanno toccato il traguardo dei 3 milioni, con una permanenza media di oltre due notti. Si tratta di risultati superiori non solo al 2023, ma anche ai livelli pre-pandemia del 2019, segnando una crescita strutturale del comparto turistico bergamasco.
Il motore di questa espansione è il turismo internazionale, che oggi rappresenta il 53% del totale degli arrivi annui, in netto aumento rispetto al 44,8% del 2019. Solo nella città di Bergamo, i visitatori stranieri costituiscono il 76% degli arrivi, confermandola come punto di riferimento per il turismo estero. Anche in provincia l’incremento è evidente, con la componente straniera salita al 37,5%.
A trainare il mercato estero è soprattutto la Polonia, che con circa 90.000 arrivi ha registrato un incremento di 30.000 unità in un solo anno. Seguono Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, con una crescita significativa anche da Stati Uniti e Romania.
L’offerta ricettiva si sta adattando rapidamente: mentre gli hotel segnano un +2,3% rispetto al 2023, l’extralberghiero cresce in modo vertiginoso, con un +33% di strutture in un solo anno e +90% rispetto al 2019. Un’espansione favorita anche dall’introduzione del CIN (Codice identificativo nazionale), che ha permesso una maggiore regolarizzazione e tracciabilità del settore.
La montagna bergamasca mostra un andamento particolarmente positivo, soprattutto nella macroarea delle Orobie: gli arrivi sono aumentati del 30,4% rispetto al 2019 e del 4,1% rispetto al 2023, mentre le presenze hanno superato quota 618.000. Il turismo internazionale in montagna è cresciuto del +80,1% rispetto al 2019. Tra le località più dinamiche spicca la Val Brembana, mentre Val Seriana, Val di Scalve e l’Altopiano di Selvino mantengono numeri stabili.
Il primo trimestre del 2025 prosegue la tendenza positiva, con 300.000 arrivi (+2,7%) e 588.000 presenze (+4%), anche se a ritmo più contenuto a causa della riduzione di voli su Orio al Serio e della Pasqua “tardiva”. La Polonia resta il primo mercato per afflussi turistici, seguita da Spagna, Romania e Regno Unito.
Per il presidente della Camera di Commercio Carlo Mazzoleni, la priorità ora è prolungare la permanenza media, lavorare sulla destagionalizzazione e rafforzare l’attrattività per un target medio-alto, rilanciando anche il turismo fieristico e business. “Registriamo incrementi superiori alla media nazionale – ha dichiarato – e questo ci spinge a puntare su accoglienza qualitativa e sostenibile”.
La sindaca di Bergamo Elena Carnevali ha invece posto l’accento sulla necessità di strumenti normativi a livello nazionale: “Siamo in crescita per il terzo anno consecutivo, ma serve una governance del fenomeno. Chiediamo regole chiare, come in Francia o nei Paesi Bassi, per evitare derive del turismo mordi e fuggi”. A Bergamo è in fase di applicazione l’obbligo di check-in in presenza, mentre viene promosso il modello “Ambassador” per operatori che scelgono un’accoglienza rispettosa e responsabile, anche nella gestione dei rifiuti.
Christophe Sanchez, AD di Visit Bergamo, ha ribadito la soddisfazione per i risultati, indicando nel turismo esperienziale e integrato il percorso futuro: “Progetti come Bergamo Wine mostrano come il collegamento tra città e territorio, cultura ed enogastronomia possa attrarre un turismo curioso, consapevole e rispettoso”.
La sfida ora è mantenere questa crescita entro limiti sostenibili, con attenzione alla qualità dell’accoglienza, alla promozione integrata e alla valorizzazione del territorio in ogni stagione dell’anno.