Sarnico, colpo al bancomat: sgominata la “banda del botto” grazie a un Gps

Tre arresti e un ricercato dopo l’assalto alla filiale della Banca Popolare di Sondrio: esplosione con metodo della “marmotta” e bottino da 23mila euro.

carabinieri

Una Golf GTI tracciata con un Gps nascosto ha tradito la banda del botto, responsabile dell’assalto con esplosivo al bancomat della Banca Popolare di Sondrio di Sarnico, sul lungolago. Il colpo, avvenuto tra le 4.20 e le 4.27 del 25 maggio, è stato l’ennesimo episodio in una lunga serie di esplosioni ai danni di sportelli automatici nella provincia di Bergamo. Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo, hanno portato in pochi giorni a tre fermi convalidati e a un quarto uomo attualmente latitante.

I protagonisti del colpo sono tre uomini veneti di etnia sinti, già noti alle forze dell’ordine, e un 24enne di Cenate Sopra, in fuga. I tre arrestati provengono da Creazzo, Galliera Veneta e Rosà, in Veneto, e uno di loro vanta un passato pesante: nel 2005 prese parte all’assalto armato a una gioielleria in cui morirono il titolare e un complice. Due dei tre fermati sono finiti in carcere, il terzo è stato rilasciato con obbligo di firma. Il quarto, invece, è il presunto utilizzatore della Golf, ufficialmente commerciante di auto, attualmente ricercato.

Il ruolo chiave del Gps

Dal 28 aprile, l’auto su cui viaggiava la banda era sotto sorveglianza con un dispositivo Gps installato segretamente dai carabinieri nell’ambito di un’indagine più ampia su furti e rapine. La notte dell’assalto, la vettura è partita da Ariano Polesine (Rovigo) alle 23:00 ed è arrivata a Sarnico alle 4:20, passando per diverse località. Il tracciamento satellitare ha consentito di ricostruire con precisione ogni tappa.

Colpo con esplosivo: 23.280 euro sottratti

Giunti a Sarnico, i malviventi hanno prima tentato di usare una carta prepagata (poi ritrovata sul luogo) per probabilmente verificare l’attivazione dello sportello. Quindi hanno inserito nel bancomat il classico ordigno artigianale noto come “marmotta”, un dispositivo esplosivo con innesco elettrico, capace di provocare ingenti danni.

L’esplosione ha devastato l’intera filiale, compresi ascensore, atrio e piani superiori. Il boato è stato avvertito a chilometri di distanza. I malviventi sono fuggiti con 23.280 euro, lasciando dietro di sé banconote sparse e la carta di credito.

La fuga tracciata metro per metro

Grazie al Gps, i carabinieri hanno seguito la Golf nella fuga verso Villongo, Foresto Sparso, Zandobbio e infine Trescore Balneario, dove l’auto è rimasta ferma fino a quasi le 11 del mattino. Poi si è spostata in un box a Costa di Mezzate, dove è stata recuperata. L’auto è ora al centro delle analisi tecniche.

Gli investigatori stanno ora verificando eventuali collegamenti con altri 17 colpi analoghi registrati nella Bergamasca nei primi mesi del 2025, mentre prosegue la caccia al 24enne in fuga, ritenuto uno degli organizzatori.

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