Effetto neve: i laghi delle Orobie fanno il pieno

METEO – Nel 2022 il Barbellino era ridotto all’osso con 3 milioni di metri cubi d'acqua. Ora anche i Gemelli sono quasi al colmo

I laghi delle Orobie stanno vivendo un periodo di abbondanza. Dopo la siccità del 2022, quest’estate i bacini prealpini delle valli, sia naturali che artificiali, sono quasi pieni. Grazie alle abbondanti piogge e nevicate dall’inizio dell’anno, i laghi stanno ora accumulando riserve vitali per la produzione di energia elettrica e per l’agricoltura di pianura. Secondo i dati dell’Agenzia regionale protezione ambiente (Arpa), l’acqua caduta sulle Orobie sta ora riempiendo i bacini in quota, dalla Val Brembana all’alta Val Seriana.

L’invaso del Barbellino

Il più grande invaso delle Orobie, situato a 1.862 metri di quota in Comune di Valbondione, è il lago del Barbellino. Alimentato dall’omonimo lago naturale a 2.128 metri, offre attualmente lo spettacolo del disgelo. La stazione Arpa di Valmora, a 1.760 metri, ha registrato accumuli di neve significativi nelle ultime stagioni: 380 centimetri nel 2013-2014, 228 nel 2020-2021 e 225 nel 2009-2010. La stagione invernale e primaverile appena conclusa ha visto un accumulo di 195 centimetri, il terzo più alto dal 2009.

Anche la stazione a Valbondione paese, a 900 metri di quota, ha registrato quantitativi record di pioggia da ottobre 2023, quasi due metri, rispetto ai 777 mm del 2022-2023 e ai 672 mm del 2021-2022. Grazie a queste condizioni, i laghi alpini, come i Laghi Gemelli e il Sardegnana in alta Val Brembana, sono quasi al colmo dell’invaso. Il Barbellino, con una capacità di quasi 18 milioni di metri cubi, che due anni fa non raggiunse i tre milioni di metri cubi, è ora vicino alla capacità massima.

Il confronto con il passato

Nel giugno 2022, la carenza d’acqua era evidente: il livello del Barbellino era calato a tal punto da far affiorare la vecchia baita utilizzata dai pastori prima della costruzione dell’invaso. Anche l’anno scorso, il livello era basso, ma questo era dovuto anche ai lavori di manutenzione straordinaria effettuati da Enel da giugno a settembre.

Analogamente, la diga dei Laghi Gemelli, con una capacità di circa 7 milioni di metri cubi, è quasi al massimo livello d’invaso. Due anni fa, la scarsità di neve e la carenza di piogge primaverili avevano portato all’affioramento dello sperone roccioso che separa la diga in due porzioni. Maurizio Nava, gestore del rifugio omonimo, ricordava che questo fenomeno si manifestava solitamente in primavera, ma nel 2022 si verificò in estate, cosa che non accadeva da vent’anni.

Altri bacini e laghi naturali

La situazione è diversa alla diga del Fregabolgia, dove i lavori di manutenzione iniziati nell’autunno scorso hanno reso necessario il suo svuotamento. Tra i laghi naturali, lo Spigorèl in alta Val Sedornia è un esempio delle variazioni repentine. Trovandosi in un ambiente carsico, il suo livello dipende totalmente dalla frequenza e intensità delle piogge. A metà del mese scorso era completamente pieno, mentre nel giugno 2022 era ridotto a una piccola pozzanghera.

I dati meteo attuali mostrano un ritorno alla normalità per i bacini idrici delle Orobie, assicurando risorse vitali per diverse necessità. La natura, con le sue abbondanti nevicate e piogge, ha riportato equilibrio dopo un periodo di siccità, promettendo un’estate più tranquilla per la regione.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

All'indomani dell'ultimazione di interventi di manutenzione proprio alla copertura, danneggiata dal maltempo del mese scorso,...
Il progetto Green LaMiS: garantire servizi socio-sanitari sostenibili anche in estate grazie a soluzioni di...
Fabio Gregorelli, ex consigliere comunale di Bergamo, solleva dubbi sull'abbattimento delle piante secolari al Parco...
L’intervento è avvenuto nella tarda serata del 13 agosto nei pressi del rifugio a Branzi....
L’uomo si è sentito male a 2.020 metri di quota. Intervento tempestivo del Soccorso alpino...

Altre notizie