Caffè salato. Ma a Bergamo non è il più caro

Gli incrementi generalizzati dei prezzi al consumo, in Italia come a Bergamo, non hanno certo risparmiato il caffè: nella Bergamasca +16,3% in 2 anni

Più 16,3 per cento in due anni. Non proprio caro come l’oro, ma il caffè anche a Bergamo e provincia fa parte dei quei beni di largo consumo soggetti ad aumenti di prezzo. Se nel 2021 lo si poteva sorseggiare al bar mediamente a 98 centesimi, ora siamo a 1,14.

Chi ha salato il caffè?

Secondo l’indagine di Assoutenti, l’incremento, esteso a tutt’Italia, è dovuto all’inflazione e l’escalation dei prezzi delle materie prime. Bergamo ha registrato un incremento significativo, pari a 16 centesimi in termini assoluti. A confronto con altre realtà, però, è un dato che non fa certo impallidire: a Cosenza nello stesso arco di tempo siamo al più 36%, da 0,88 a 1,20 euro.

L’oro in tazzina: il panorama nazionale

Bergamo e il suo territorio sono ancora molto cheap pure come prezzo medio assoluto rispetto a Bolzano, capofila a livello nazionale del caro caffè coi suoi 1,34 euro per ogni espresso al bar. Se il podio è completato da Trento (1,31) e Belluno (1,28), Padova (1,27) è appena ai piedi. La Svizzera italiana dove fare il pieno più conveniente è Messina, sotto la barriera psicologica della moneta più diffusa: 0,95. Si sfiora l’euro di un niente, invece, a Catanzaro e Reggio Calabria, ma è al Sud che, a fronte di tariffe più abbordabili, si sono registrate le impennate percentualmente più consistenti.

Città con le variazioni meno marcate

Mentre molte città italiane hanno visto un balzo nei prezzi, Aosta si distingue per l’aumento più contenuto, registrando solo un +2,9% in due anni. Il capoluogo di una delle quattro Regioni a statuto speciale passa da 1.05 a 1,08. Seguono in classifica Lucca e Cagliari, con incrementi del +3,6% e +3,8% rispettivamente.

Impatto economico: la pausa caffè ci costa di più
Assoutenti evidenzia le conseguenze economiche di questi cambiamenti. Considerando che l’Italia consuma circa 6 miliardi di caffè all’anno, serviti da circa 150 mila bar, l’impatto è tangibile. Infatti, rispetto al 2021, la pausa caffè costa ora ai cittadini un extra di 720 milioni di euro, portando il giro d’affari del settore da 6,24 miliardi a quasi 7 miliardi nel 2023.

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