Sofia Brizio, una ragazza originaria di Bergamo, condivide con noi il suo sentimento di libertà mentale quando nuota, una passione che è diventata la sua valvola di sfogo. La sua storia unica, segnata dalla dedizione al nuoto nonostante le avversità, è raccontata nel suo recente progetto, il documentario ‘Power of the Current’.
Fin dalla nascita, Sofia ha affrontato la sfida della diplegia spastica, un tipo di paralisi cerebrale che influisce sulla coordinazione e i movimenti delle gambe. Nonostante ciò, ha sempre mostrato una resilienza ammirevole, diventando un esempio di tenacia per chi si arrende di fronte alle difficoltà. Ha anche collaborato con Bergamonews, rappresentando le difficoltà delle persone con disabilità.
Sofia descrive le sfide quotidiane affrontate durante la sua giovinezza a Bergamo, come la mancanza di indipendenza per raggiungere il Liceo Classico Paolo Sarpi. Queste esperienze, tra cui viaggi limitati e problemi di accessibilità con i mezzi pubblici, hanno evidenziato la necessità di maggior autonomia.
Dopo il diploma, Sofia ha proseguito il suo cammino nel giornalismo e nella scrittura, trasferendosi a Cardiff per studiare giornalismo. Ha notato una maggiore accessibilità e accoglienza nella città, contrastando con le limitazioni incontrate in Italia a causa delle infrastrutture storiche.
Sofia si è laureata in “Rappresentazione delle disabilità nei giornali inglesi e italiani”, ha proseguito con un master e ha intrapreso una carriera nel mondo accademico e nella traduzione. Nel frattempo, ha continuato a coltivare la sua passione per il nuoto, iniziata all’età di due anni su consiglio dei medici.
Il nuoto, inizialmente una sfida, è diventato una fonte di gioia e liberazione per Sofia, grazie al sostegno della sua famiglia e della sua allenatrice Gloria. Ha ottenuto successi significativi nelle competizioni nazionali di nuoto.
Il suo documentario, nato da un incontro casuale con la produttrice Alexia Barrett, mira a trasmettere un messaggio sull’importanza dello sport e del sostegno comunitario. Il film, bilingue e di 15 minuti, alternerà scene tra Cardiff e Bergamo e includerà interviste con persone significative nella vita di Sofia.
Anna Fumagalli, un’amica di lunga data, parteciperà al progetto come assistente di produzione. Il finanziamento del documentario avverrà tramite una raccolta fondi, per mantenere il progetto libero da vincoli esterni, con l’obiettivo di presentarlo in un festival di cinema indipendente.