La recente comparsa di calendari raffiguranti Benito Mussolini in alcune edicole ha sollevato una questione controversa e sensibile. Questi articoli, che presentano l’immagine dell’ex dittatore, hanno suscitato indignazione e preoccupazione tra la popolazione e le autorità locali. A Bergamo, uno dei luoghi dove sono stati avvistati questi calendari, l’episodio ha provocato reazioni forti da parte di diversi gruppi politici e civici.
Un venditore di giornali, sorpreso dalla domanda su questi calendari, ha risposto con visibile fastidio, sottolineando che tali articoli gli vengono forniti dalle case editrici e che la sua responsabilità si limita alla vendita. Tuttavia, la questione ha attirato l’attenzione non solo dei passanti ma anche delle autorità cittadine, che sono state informate e invitate a intervenire se necessario.
Alessandro De Bernardis, esponente locale del Partito Democratico, ha espresso disgusto per la produzione di questi materiali, sollecitando un rifiuto categorico da parte degli edicolanti di esporre e vendere tali articoli. Ha inoltre esortato a un’azione decisa contro la diffusione di materiale che può essere interpretato come propaganda fascista.
Mauro Magistrati, presidente dell‘ANPI di Bergamo, ha ribadito che la diffusione di propaganda fascista è non solo riprovevole ma anche illegale. Ha sottolineato l’importanza della vigilanza da parte delle autorità per assicurare che simili atti, considerati un affronto alla Costituzione italiana e alla memoria della Resistenza partigiana, siano denunciati e perseguiti.