Simone Moro emerge come un forte contendente per il riconoscimento di esploratore più influente del ventunesimo secolo. Questa nomination lo vede in competizione con figure di spicco come il navigatore tedesco Boris Herrmann e l’arrampicatrice iraniana Nasim Eshqi. La candidatura di Moro, originario della provincia di Bergamo, è stata annunciata nell’ambito del rinomato European Outdoor Film Tour.
Con un’impressionante serie di successi nelle scalate degli ottomila, Moro si è distinto in modo particolare. Egli ha fatto la storia come il primo a intraprendere e completare quattro scalate invernali primarie, avendo conquistato otto delle quattordici vette più alte del mondo.
Le sue avventure sono state narrate in più di dieci pubblicazioni. Oltre a essere un alpinista di fama mondiale, Moro, cinquantacinquenne cresciuto a Valtesse, ha sviluppato una notevole expertise nelle operazioni di salvataggio in elicottero, gestendo un centro nella zona di Maresana e guadagnandosi numerosi riconoscimenti anche in questo campo.
La sua nomina non sorprende, data la sua illustre carriera, e si colloca accanto a quelle di personalità come la canadese McNair-Landry (vincitrice nel 2019), l’esploratore turco-americano Özturk (2021) e il tedesco Deichmann (2023).
Moro ha espresso l’intenzione di destinare i 20.000 euro del premio, in caso di vittoria, a finanziare le sue missioni di soccorso in Himalaya, un gesto che sottolinea il suo impegno costante verso l’esplorazione responsabile e l’assistenza umanitaria.