Nuove frontiere per il trasporto pubblico locale
L’innovazione e il miglioramento delle infrastrutture di trasporto rappresentano una priorità nell’area bergamasca, dove recentemente sono stati presentati avanzamenti significativi per la linea tramviaria T2, attualmente in fase di studio per il suo prolungamento. In un evento tenutosi alla Green House di Zogno, hanno preso la parola figure chiave del territorio, tra cui rappresentanti delle Comunità Montane della Valle Brembana, della Valle Imagna, dell’Isola Bergamasca e dell’ex Valle San Martino, oltre a delegati del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e dei Fiumi Brembo e Serio.
La Teb T2: Ponte San Pietro e San Giovanni Bianco in ballo
La discussione ha messo in luce le prime valutazioni di uno studio approfondito sulla fattibilità di estendere la nuova linea T2, progettata da Bergamo a Villa d’Almè, fino a raggiungere località più remote e “periferiche” rispetto al tracciato originario come San Giovanni Bianco e Ponte San Pietro. Con un finanziamento di 650.000 euro, lo studio si pone l’obiettivo di esplorare soluzioni sostenibili che rispondano alle esigenze di mobilità della popolazione locale, promuovendo al contempo lo sviluppo economico e territoriale.
Verso la definizione di soluzioni sostenibili
Tre sono le ipotesi principali al vaglio degli esperti: il prolungamento integrale tramite tramvia elettrica, l’adozione di un sistema misto che combina tram e BRT (Bus Rapid Transit), e un’estensione parziale tramviaria con completamento attraverso il sistema BRT su viabilità ordinaria. Queste opzioni riflettono un’attenta analisi delle esigenze di trasporto, sostenibilità economica e impatto territoriale, condotte da un team di lavoro coordinato da Ennio Cascetta e Vittorio Marzano, professori di rilievo nel campo della pianificazione dei sistemi di trasporto e collaboratori della società di ingegneria ETS.
Il dialogo tra enti locali, istituzioni e comunità montane sottolinea la volontà di trovare soluzioni innovative che migliorino la qualità della vita dei residenti e l’attrattività delle valli bergamasche. L’impegno condiviso tra TEB e Consorzio BIM si manifesta attraverso la ricerca di percorsi ottimali che, pur nelle loro differenze temporali di realizzazione – dai 2-3 anni per il sistema BRT fino ai 10 anni per il collegamento tramviario completo –, promettono di ridisegnare il panorama della mobilità locale.
Riflessioni e implicazioni future
L’importanza di questa fase di studio risiede non solo nell’individuazione delle soluzioni tecniche più adeguate ma anche nella capacità di progettare interventi che tengano conto delle specificità territoriali e delle necessità di mobilità. Le dichiarazioni di Filippo Simonetti, Presidente di TEB, e di Carlo Personeni, Presidente del Consorzio BIM, riflettono un approccio olistico e partecipativo al progetto, sottolineando l’importanza di una pianificazione attenta e inclusiva.
Questo processo rappresenta un passo avanti significativo verso una mobilità integrata e sostenibile, capace di valorizzare le potenzialità delle valli bergamasche e di offrire nuove opportunità a popolazioni e imprese. L’attenzione verso soluzioni innovative, come evidenziato anche dalle parole di Jonathan Lobati, consigliere regionale, sottolinea l’importanza di un approccio graduale e consapevole alla risoluzione delle sfide di mobilità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e la competitività del territorio.
In attesa delle fasi successive dello studio, la comunità locale e gli stakeholder del progetto rimangono in attesa di scoprire quale tra le soluzioni proposte si rivelerà la più adatta a rispondere alle esigenze di un’area geograficamente complessa e dinamica come quella bergamasca. La direzione intrapresa promette di portare innovazione e sviluppo, pionieristici per il settore della mobilità pubblica locale.