Nel 2023, Bergamo vede l’erogazione di oltre 330 milioni di euro tramite l’Assegno Unico

Beneficiando 120.000 famiglie e promuovendo il benessere sociale.

Nel corso del 2023, un sostegno finanziario significativo è stato fornito a circa 120.000 famiglie della provincia di Bergamo, grazie all’erogazione di più di 330 milioni di euro tramite l’Assegno Unico Familiare. Questa iniziativa si pone come pilastro fondamentale nel tentativo di mitigare le sfide demografiche, segnatamente la riduzione dei tassi di natalità, come riconosciuto dalle principali organizzazioni sindacali.

Introdotto il primo marzo del 2022 attraverso il decreto legislativo 230/2021, l’Assegno Unico Familiare mira a consolidare e semplificare il supporto economico alle famiglie con figli minori o figli maggiorenni fino ai 21 anni, a condizione che siano studenti, disoccupati o disabili senza limite di età. Candida Sonzogni, segretario provinciale della CISL di Bergamo, ha sottolineato l’impatto positivo di questa misura, indicando che copre praticamente il 99% dei figli nella fascia d’età indicata, con un’enfasi particolare sui minori e sui figli con disabilità fiscalmente a carico anche oltre i 21 anni.

Da marzo 2022 a novembre 2023, le famiglie della provincia di Bergamo hanno beneficiato di un totale di 594,882 milioni di euro, con un incremento significativo di 65 milioni di euro nel 2023 rispetto all’anno precedente, nonostante il 2023 contasse un mese in più di erogazione rispetto al 2022. A livello nazionale, il totale dei contributi erogati nel 2023 ha raggiunto i 18 miliardi di euro, sommandosi ai 13,2 miliardi del 2022 per un complessivo di 31,2 miliardi dall’introduzione della misura.

La revisione delle soglie ISEE per il 2024, con un aumento del 5,4% per contrastare gli effetti dell’inflazione, rappresenta un miglioramento significativo che non solo aumenta l’importo dell’assegno in base alle condizioni ISEE del 2023, ma aggiorna anche il beneficio stesso in relazione all’aumento dell’indicatore. Sonzogni ha espresso soddisfazione per l’aggiustamento delle quote destinate ai figli con disabilità, ai nuclei familiari numerosi e ai figli minori di un anno, pur sottolineando la necessità di ulteriori sforzi per potenziare la misura.

Dal canto suo, Emmanuele Comi, direttore di Inca CGIL Bergamo, ha riconosciuto l’Assegno Unico come una solida base su cui costruire, suggerendo al tempo stesso la necessità di rendere il processo più inclusivo e attento alle diverse configurazioni familiari, al di là del modello tradizionale.

Al novembre 2023, il numero di famiglie beneficiarie nella Bergamasca ha raggiunto le 120.813, interessando 199.750 figli, con un importo medio mensile di 159 euro e una durata media di 10,4 mesi di sostegno. Questi dati evidenziano un aumento sia nel numero delle famiglie beneficiarie sia nell’importo medio mensile rispetto al 2022.

Nonostante i progressi, restano alcune problematiche da affrontare, come le difficoltà per i genitori divorziati nel richiedere il contributo, la riduzione delle prestazioni per gli invalidi nonostante le misure introdotte nel 2022, e le complessità legate agli orfani maggiorenni inabili. La transizione verso il pagamento diretto dell’INPS è stata un passo avanti nel superare le difficoltà legate all’anticipo del contributo da parte dei datori di lavoro, facilitando l’erogazione del sostegno senza intoppi.

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