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Imprese, Bergamasca dinamica tra iscrizioni e cessazioni

“L’anagrafe camerale nel primo trimestre dell’anno mostra un dinamismo sostenuto di aperture e chiusure. Le consistenze complessive sono calate ma, come per il precedente periodo, i servizi fanno eccezione grazie alla spinta delle attività ad alto valore aggiunto. Segno negativo mostrano invece il commercio e la manifattura industriale e artigianale”. Così il presidente della Camera […] L'articolo Imprese, Bergamasca dinamica tra iscrizioni e cessazioni proviene da Corriere dell'Economia.

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“L’anagrafe camerale nel primo trimestre dell’anno mostra un dinamismo sostenuto di aperture e chiusure. Le consistenze complessive sono calate ma, come per il precedente periodo, i servizi fanno eccezione grazie alla spinta delle attività ad alto valore aggiunto. Segno negativo mostrano invece il commercio e la manifattura industriale e artigianale”. Così il presidente della Camera di commercio di Bergamo, Carlo Mazzoleni, commenta i dati relativi alle iscrizioni e cessazioni nella provincia. Dati che mostrano ancora una flessione nel numero complessivo delle imprese, ma con una crescita nei settori ad alto valore aggiunto.

Al 31 marzo nella provincia le imprese registrate erano 90.790 (82.614 quelle attive). In 12 mesi se ne contano 235 in meno, proseguendo con un -0,3% il calo in atto da sette trimestri consecutivi.

I settori

Rispetto a un anno fa, tutti i settori hanno registrato cali, in particolare commercio e manifattura, con l’eccezione dei servizi che registrano un generale aumento (+1,6%). Nello specifico, hanno contribuito a questa crescita le attività artistiche e sportive, l’istruzione, i servizi di
informazione e comunicazione, le attività finanziarie e assicurative, la sanità e assistenza sociale, le attività professionali tecniche e scientifiche, il noleggio, il trasporto e magazzinaggio, le altre attività di servizi e le attività immobiliari. Continuano invece a calare l’alloggio e la ristorazione.

Le imprese iscritte più numerose del periodo sono dei servizi complessivamente considerati, che hanno avuto 658 nuove imprese, valore che rapportato al numero delle registrate dà un tasso di natalità pari a 1,9%. A seguire, in ordine di numerosità, le costruzioni, il commercio, la
manifattura e l’agricoltura.

Iscrizioni e cessazioni

Rispetto alla nati-mortalità delle imprese, il 1° trimestre dell’anno si chiude con un saldo tra iscrizioni e cessazioni complessive negativo (-648 unità), cosa che normalmente accade nel primo trimestre quando vengono contabilizzate le numerose cessazioni che, per motivi fiscali e contabili, si concentrano alla fine dell’anno.

A influire su questo dato, oltre alle dinamiche amministrative, avverte la Camera di commercio, sono poi le cessazioni d’ufficio; infatti il saldo, depurato da queste ultime, risulta sensibilmente meno negativo (-141).

La forma giuridica

Rispetto alla forma giuridica, le società di capitali si confermano il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale (+1,1%) mentre le imprese individuali e le società di persone flettono.

Le imprese straniere attive sono 9.273 (+4,4% su base annua), spinte soprattutto da servizi di informazione e comunicazione (+22,8%), sanità e assistenza sociale (+13,3%), trasporto e magazzinaggio (+13,3%) e manifattura (+6,3%) e costruzioni (+6,2%). Le imprese femminili attive sono 17.279, in lieve crescita rispetto a un anno fa. Le imprese giovanili attive, che sono 6.846, sono invece in lieve calo.

Artigiani

Le imprese artigiane registrate al 31 marzo 2024 sono 28.828; quelle attive sono invece 28.762 e con un calo di 53 posizioni registrano una variazione dello -0,2% rispetto all’anno scorso. Le iscrizioni artigiane nel trimestre sono state 792, in aumento del +1,9% rispetto a un anno prima. Le cessazioni complessive, che possono essere dovute alla chiusura dell’impresa o alla perdita dei requisiti, sono state 871, in aumento del +3,6% rispetto a un anno fa.

Il saldo complessivo risulta negativo con -79 unità. Tra i settori, mostrano un lieve dinamismo i servizi di informazione e comunicazione, le attività professionali e scientifiche e il trasporto e magazzinaggio. Come per il totale delle imprese, anche tra le imprese artigiane attive a fine trimestre, crescono i servizi (+1,6%). Sono invece in calo la manifattura, il commercio e le costruzioni. L’agricoltura è
stabile.

La forma giuridica delle società di capitali artigiane continua a crescere (+3,1%). Le imprese individuali, le società di persone, le cooperative e i consorzi presentano invece una variazione negativa su base annua.

Gli addetti

Le 106.990 localizzazioni attive tra sedi e unità locali, aumentate rispetto a un anno fa (+138), impiegano 422.608 addetti (di cui 357.081 dipendenti e 65.527 indipendenti). Tutti i settori economici, a parte l’agricoltura, riscontrano incrementi di addetti totali nelle localizzazioni attive. I servizi registrano complessivamente l’aumento maggiore, trainati da trasporto e magazzinaggio, alloggio e la ristorazione, attività professionali, tecniche e scientifiche, noleggio e agenzie di viaggio. Dopo i servizi, registrano gli aumenti maggiori la manifattura, le costruzioni e il commercio.

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