Ahmad El Mayza, un marocchino di 44 anni residente a Levate, è morto annegato lunedì a Brembate, nella zona di Filarola, nelle acque del fiume Brembo. La sua salma farà ritorno in Marocco venerdì. Ahmad, da circa 20 anni in Italia, era sposato e aveva due figli di 14 e 12 anni. Prima della tragedia, era in cerca di lavoro per raccogliere i fondi necessari a portare la sua famiglia in Italia. La salma è attualmente composta nella camera mortuaria del cimitero di Brembate. Sarà celebrata una cerimonia funebre alla moschea di Curno prima della partenza per il Marocco.
Ahmad e la tragedia alla Filarola
Ahmad conosceva bene la Filarola e il tratto di fiume che la attraversa, frequentandolo spesso per pescare. Sebbene sapesse nuotare, si ipotizza che sia scivolato all’indietro mentre era accovacciato su uno dei due estremi dello sbarramento della Filarola, ferendosi ad una spalla contro una roccia e non riuscendo quindi a nuotare con entrambe le braccia. Un mulinello d’acqua l’ha trascinato sotto, e il fiume ha restituito il suo corpo sette minuti dopo, ormai senza vita.
Ahmad come Daniel
Il punto dove Ahmad El Mayza è morto è lo stesso dove, poco meno di due settimane fa, è affogato Daniel Olaru, camionista romeno di 31 anni. Il sindaco di Brembate, Luca Rosa, accorso sul posto per entrambe le tragedie, ha deciso di emettere un’ordinanza con il divieto di balneazione per ragioni di sicurezza. Questa ordinanza vieta non solo di fare il bagno nel Brembo, ma anche di sostare su isolotti o manufatti idraulici.
Il divieto di balneazione e le sanzioni
La sanzione per i trasgressori è di 500 euro. Il sindaco Rosa ha spiegato che l’ultima ordinanza con divieto di balneazione risaliva a diversi anni fa ed era stata emessa per motivi sanitari. Tuttavia, la situazione attuale ha richiesto un intervento urgente per ragioni di sicurezza. Per pubblicizzare il divieto, l’amministrazione comunale ha deciso di installare cartelli all’inizio dei cinque principali sentieri che portano a zone frequentate lungo il Brembo. Questi cartelli segnaleranno il divieto di entrare nel fiume in cinque lingue diverse: italiano, inglese, francese, romeno e russo, con l’obiettivo di mettere in allerta il maggior numero di persone possibile.