Omicidio di Sharon: coinvolti i carabinieri del Ros del caso Yara

Da qualche giorno, i carabinieri del Ros sono al fianco degli investigatori di Bergamo. Inviati ai Ris una serie di coltelli per l'analisi

A Terno d’Isola, anche i carabinieri del Reparto Crimini Violenti del Ros sono ora impegnati nelle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne accoltellata nella notte tra il 29 e il 30 luglio in via Castegnate. Gli investigatori del Ros, già noti per il caso di Yara Gambirasio, stanno collaborando con il nucleo investigativo di Bergamo.

Una squadra esperta per un caso complesso

Il Reparto Crimini Violenti del Ros è stato istituito per migliorare le capacità investigative dell’Arma in casi di crimini particolarmente efferati o scomparse sospette. Questo reparto ha già operato nella zona per il caso di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa nel 2010. Ora, la loro esperienza è messa al servizio dell’indagine sulla morte di Sharon.

Indagini serrate senza esclusione di piste

Le indagini sul caso, coordinate dal pubblico ministero Emanuele Marchisio, non trascurano alcuna ipotesi. Si stanno valutando varie possibilità, dal balordo allo stalker, fino al fidanzato della vittima, che sarà nuovamente interrogato. Molte sono le segnalazioni ricevute, alcune utili, altre meno, che stanno indirizzando le ricerche.

Analisi dei coltelli e nuove scoperte

Decine di coltelli sono stati raccolti e inviati ai Ris di Parma per analisi, anche se finora nessuno ha mostrato tracce di sangue. Alcuni di questi coltelli sono stati trovati grazie alle segnalazioni dei residenti o durante le perquisizioni, come quella effettuata nel garage sotto sequestro.

Testimoni e immagini sotto la lente

La sera dell’omicidio, nei dintorni del luogo del delitto, circolavano diverse persone a piedi, in bici e in auto. Gli inquirenti stanno cercando di rintracciarle per interrogarle, utilizzando filmati delle telecamere di sorveglianza pubblica e privata della zona. Tuttavia, il punto esatto dell’aggressione non è coperto da telecamere, suggerendo che l’assassino potrebbe aver studiato attentamente il luogo prima di agire.

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