Proteste e disordini nel carcere di Bergamo: detenuto sul tetto e materassi incendiati

Domenica scorsa, rivela una sigla sindacale, la protesta di alcuni detenuti: materassi a fuoco e solitario sul tetto del cortile del carcere di via Gleno

Nel pomeriggio di domenica 25 agosto, presso la Casa Circondariale di via Gleno a Bergamo, si sono verificati gravi disordini che hanno messo in luce ancora una volta le difficili condizioni all’interno dell’istituto penitenziario. Secondo quanto reso noto dal sindacato Fns Cisl, un detenuto è salito sul tetto del cortile destinato al passeggio, mentre all’interno di alcune celle sono stati incendiati dei materassi. L’intervento tempestivo degli agenti di polizia penitenziaria e dei Vigili del Fuoco ha permesso di riportare la situazione sotto controllo solo in tarda serata, con quattro agenti che sono rimasti lievemente intossicati durante le operazioni.

Le parole del Vescovo su carcere e giustizia

In coincidenza con questi eventi, lunedì 26 agosto, la città di Bergamo ha celebrato il suo patrono, Sant’Alessandro. Quest’anno, la ricorrenza è stata dedicata al tema della Giustizia, e durante l’omelia tenuta nella Cattedrale, il vescovo Monsignor Francesco Beschi ha affrontato direttamente la questione delle condizioni nelle carceri italiane. “Le condizioni delle carceri, per i detenuti e per chi vi lavora, hanno assunto connotazioni drammatiche. Il carcere, che rappresenta la restrizione della libertà, non può alimentare la restrizione della dignità umana”, ha dichiarato il vescovo, sottolineando la necessità di interventi urgenti per migliorare la situazione all’interno degli istituti penitenziari.

Sovraffollamento e carenze di personale: una situazione critica

Il carcere di via Gleno è da tempo al centro dell’attenzione per il suo grave sovraffollamento. Al 30 giugno, la struttura ospita 575 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 319 posti, raggiungendo un tasso di occupazione del 180,3%, uno dei più alti in Italia. Questa situazione è ulteriormente aggravata dalle carenze croniche di personale e dalle condizioni climatiche estreme registrate nelle ultime settimane, con temperature elevate che rendono ancora più difficili le condizioni di vita all’interno delle celle.

La protesta e l’intervento delle Forze dell’Ordine

Nel contesto di queste tensioni, nel pomeriggio di domenica 25 agosto, un detenuto manifesta il proprio disagio salendo sul tetto del cortile destinato alle attività all’aperto. Contemporaneamente, all’interno di alcune celle, altri detenuti danno fuoco ai materassi, creando una situazione di emergenza. L’intervento coordinato degli agenti di Polizia Penitenziaria permette di gestire la protesta, mentre i Vigili del Fuoco intervengono per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area. Durante le operazioni, quattro agenti riportano lievi intossicazioni ma, fortunatamente, non si registrano conseguenze più gravi.

L’appello del sindacato Fns Cisl

A seguito degli eventi, il segretario nazionale della Fns Cisl, Toni Sole, esprime preoccupazione e chiede interventi immediati da parte dell’amministrazione penitenziaria. “Auspichiamo intervengano provvedimenti urgenti da parte dell’amministrazione penitenziaria affinché siano assicurate condizioni di lavoro dignitose e un adeguato standard di sicurezza operativa che consenta agli agenti di polizia penitenziaria di porre in essere il proprio servizio senza un’esposizione al pericolo che vada oltre la pur fisiologica soglia presente in tale delicato compito della gestione della sicurezza degli istituti”, afferma Sole nel comunicato diffuso dal sindacato.

Un richiamo alla necessità di riforme strutturali

Gli episodi di tensione verificatisi nel carcere di Bergamo evidenziano la necessità di interventi strutturali per affrontare il problema del sovraffollamento e delle carenze di personale nelle carceri italiane. Le parole del vescovo Beschi e l’appello del sindacato sottolineano l’urgenza di riconsiderare le politiche penitenziarie per garantire il rispetto della dignità umana e condizioni di lavoro adeguate per gli operatori del settore. Questi eventi rappresentano un monito per le istituzioni affinché si impegnino concretamente nel miglioramento del sistema carcerario nazionale.

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