Una sentenza che rimescola le carte
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Brescia ha annullato l’autorizzazione concessa per la costruzione di un impianto fotovoltaico a Torre Boldone, già installato e attivo in via Imotorre, dichiarando il procedimento “zoppo” a causa di mancanze nell’iter autorizzativo. La decisione del Tar è stata presa in seguito al ricorso presentato dal Parco dei Colli, che ha contestato la validità delle procedure adottate dal Comune, in particolare l’assenza di un’autorizzazione paesaggistica e del parere obbligatorio della Soprintendenza.
Il ricorso del Parco dei Colli e le motivazioni del Tar
Il Parco dei Colli ha sottolineato che il progetto, proposto dalla precedente amministrazione comunale guidata da Luca Macario, non teneva conto del valore paesaggistico delle aree coinvolte. Il Tar ha accolto due punti cruciali del ricorso. In primo luogo, il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco prevede la necessità di un vincolo paesaggistico anche per le aree contigue al Parco, imponendo al Comune l’obbligo di consultare la Commissione Paesaggio e la Soprintendenza. In secondo luogo, la normativa nazionale richiede il parere della Soprintendenza se, entro un raggio di 500 metri dall’intervento, esistono beni tutelati. Nel caso specifico, l’impianto si trova vicino alla Villa e Cascina Bajo che ricade nel Comune di Bergamo – via Bersaglieri – e alla chiesa convento di Santa Maria Assunta, entrambe soggette a vincolo.
Un nodo politico e tecnico
Il progetto per l’impianto fotovoltaico, che avrebbe dovuto coprire una superficie di 48.000 metri quadrati con una potenza di 3.165 Mwp (megawatt di picco), era stato avviato dalla precedente amministrazione Macario. Con l’elezione a giugno della nuova sindaca, Simonetta Farnedi, che durante la campagna elettorale aveva già espresso dubbi sul progetto, il caso ha assunto anche una valenza politica. Ora, la nuova amministrazione si trova a dover gestire le conseguenze della sentenza. Farnedi ha dichiarato: “Ancora una volta una sentenza del Tar ha bocciato le scelte fatte dall’amministrazione Macario-Sessa. Attendiamo gli sviluppi e valuteremo le decisioni da prendere solo quando non ci saranno più dubbi giuridici”.
La risposta dell’ex sindaco Macario
L’ex sindaco Macario, ora all’opposizione, ha difeso il progetto sottolineando l’importanza dell’impianto per l’autonomia energetica e i benefici sociali previsti per la comunità. Macario ha ribadito che la questione è di natura tecnica, evidenziando che le autorizzazioni erano state rilasciate dall’ufficio competente, non dalla Giunta. “Ne prendiamo atto e vedremo se il Comune e il proprietario faranno opposizione al Consiglio di Stato”, ha aggiunto Macario.
Prossimi passi
La decisione del Tar obbliga a rivedere l’intero iter autorizzativo, con la necessità di ottenere il parere della Soprintendenza e di completare tutti i passaggi previsti dalla legge per poter procedere con il progetto. Nel frattempo, la nuova amministrazione attende ulteriori sviluppi e rimane in standby fino a quando la situazione giuridica non sarà completamente chiarita.