A Terno d’Isola, il luogo in cui Sharon è stata tragicamente uccisa si è trasformato in un altarino di fiori, lumini e messaggi di cordoglio. Sergio Ruocco, il compagno della vittima, insieme a Mariateresa Previtali, madre di Sharon, ha posato un vaso di rose bianche davanti al muretto dove la 33enne è stata accoltellata. Questo gesto simbolico, avvenuto il giorno successivo all’arresto di Moussa Sangare, reo confesso del delitto, rappresenta un tentativo di trovare conforto in un momento di dolore incommensurabile.
Sergio Ruocco ha espresso un mix di sollievo e dolore, riconoscendo l’importanza dell’arresto per cancellare le insinuazioni che lo avevano tormentato nelle settimane successive al delitto. “La mia vita è cambiata per sempre, nulla mi potrà ridare Sharon e i bei momenti passati insieme,” ha dichiarato, ringraziando le forze dell’ordine e la procura di Bergamo per il loro lavoro instancabile. La notizia dell’arresto ha portato un po’ di sollievo, ma il vuoto lasciato dalla perdita di Sharon è incolmabile.
Dopo un momento di raccoglimento, Ruocco e la madre di Sharon sono stati accolti da don Angelo Giudici, parroco di Terno d’Isola. Il sacerdote, che aveva conosciuto la coppia durante un corso pre-matrimoniale, ha offerto parole di conforto in un momento così difficile. Il sogno di un matrimonio, ormai infranto, rimane un doloroso ricordo per Sergio, che ora deve affrontare un futuro senza la sua compagna.
Gli abitanti del paese si sono stretti attorno a Sergio e Mariateresa, offrendo abbracci e parole di sostegno. Sul muretto, divenuto ormai un altarino, sono comparsi altri fiori, lumini e lettere, molte delle quali riportano la frase “Finalmente giustizia è stata fatta”. Questo sentimento di solidarietà riflette la vicinanza della comunità, unita nel dolore e nella speranza che l’arresto di Sangare porti un po’ di pace.
Tuttavia, Luigi Scudieri, legale della famiglia Verzeni, ha espresso preoccupazione per alcune voci recenti, secondo cui l’omicidio sarebbe stato frutto di un “raptus improvviso”. Scudieri ha contestato questa interpretazione, sottolineando che Sangare sarebbe uscito di casa con quattro coltelli, minacciando altre persone prima di commettere l’omicidio. Questo dettaglio, secondo il legale, dimostra una premeditazione che non può essere ignorata.
Inoltre, l’avvocato ha manifestato il suo stupore per le dichiarazioni del difensore di Sangare, Giacomo Maj, riguardo alla possibile “incapacità mentale” dell’imputato. Scudieri ha criticato l’idea di parlare di incapacità mentale prima che tutte le indagini e gli accertamenti investigativi siano stati completati. Questa dichiarazione ha sollevato ulteriori dubbi e preoccupazioni sullo svolgimento del processo e sulla giustizia che la famiglia di Sharon cerca disperatamente.