I cinque centri antiviolenza della provincia di Bergamo hanno accolto 1.046 donne dall’inizio dell’anno al 19 novembre, segnando un incremento rispetto agli anni precedenti. Questo dato, oltre a mostrare una maggiore consapevolezza delle vittime, evidenzia il ruolo cruciale della rete antiviolenza nella provincia e l’importanza della prevenzione, specialmente tra i più giovani.
Un trend in crescita per il supporto alle vittime
Dal 1° gennaio al 19 novembre, i centri antiviolenza hanno ricevuto:
- 323 richieste dalla rete di Bergamo e Dalmine;
- 180 dall’Isola e Valle San Martino;
- 48 dalla Valle Brembana, Valle Imagna e Villa d’Almè;
- 258 dalla rete “Rita” di Bergamo Est;
- 237 dalla rete “Non sei sola” di Treviglio e Romano.
L’aumento dei contatti rispetto agli anni scorsi (1.067 nel 2022 e 983 nel 2021) è interpretato positivamente dalle operatrici, che sottolineano come ciò indichi una maggiore capacità di intercettare situazioni di rischio e un cambiamento culturale nelle donne, che trovano il coraggio di chiedere aiuto.
Prevenzione e supporto integrato
La prevenzione resta una sfida cruciale, soprattutto tra i giovanissimi. Cecilia Gipponi e Cinzia Mancadori, portavoci delle reti bergamasche, sottolineano l’importanza di educare adolescenti e genitori al riconoscimento dei segnali di pericolo nelle relazioni. Questo approccio preventivo mira a intervenire prima che la violenza si manifesti.
Sul piano operativo, la collaborazione tra enti, forze dell’ordine e la Procura permette un supporto più efficace, anche nell’ascolto dei minori vittime di violenza. Per garantire una ripresa completa delle vittime, si lavora anche su autonomia abitativa e lavorativa, con progetti come quello promosso dall’Aler, che offre appartamenti fuori bando coprendo le spese di affitto e condominiali durante la fase di ricostruzione della vita delle donne.
L’importanza dell’autonomia per uscire dalla violenza
Il percorso di uscita dalla violenza non si limita all’aspetto fisico o psicologico. Autonomia economica e abitativa sono obiettivi centrali per i centri antiviolenza, che collaborano con istituzioni e realtà locali per restituire alle vittime una piena indipendenza. «Non vogliamo essere solo un supporto temporaneo, ma strumenti per la libertà totale delle donne», spiegano le operatrici.
Il ruolo della prevenzione nelle scuole
Un ulteriore passo verso il cambiamento è il lavoro nelle scuole. Educare i giovani al rispetto reciproco e alla gestione delle relazioni è fondamentale per prevenire episodi di violenza. «Bisogna partire dalle basi, dall’idea di rapporto sano, nel rispetto delle libertà di entrambi», affermano Gipponi e Mancadori.
La dimensione europea: il confronto con Grevio
Lo scorso 29 ottobre, le reti bergamasche hanno partecipato a un incontro con il Gruppo Grevio della Commissione Europea, incaricato di valutare l’applicazione della Convenzione di Istanbul sulla lotta alla violenza domestica. Durante l’incontro, è stata illustrata l’esperienza italiana, toccando temi come la prevenzione, il sostegno alle vittime e il lavoro sul territorio.