La piaga degli incidenti sul lavoro continua a colpire duramente la provincia di Bergamo, con numeri drammatici che mettono in evidenza la gravità del fenomeno. Da gennaio 2024, sono 23 le vittime legate a infortuni lavorativi, di cui 16 morti avvenuti nel territorio bergamasco e 7 registrati fuori provincia, ma che coinvolgono residenti locali.
Numeri allarmanti in provincia
L’ultimo tragico episodio risale al 31 ottobre, quando Valentin Florin Palade, un operaio 44enne, ha perso la vita nel crollo di un muro durante i lavori per la linea tramviaria T2 a Ponteranica. Insieme a lui, altre vittime recenti includono Giuseppe Bolognini, deceduto a Soncino, Federico Gerardo Rocabado, morto a Pozzuolo Martesana, ed Elton Dema, che ha perso la vita dopo un incidente a Erba.
A fronte di lievi oscillazioni nei dati generali, il fenomeno degli infortuni sul lavoro resta una realtà quotidiana preoccupante. Nei primi dieci mesi del 2024, le denunce di infortunio nella provincia di Bergamo sono state 10.748, con una media di oltre 35 incidenti al giorno. Sebbene in calo del 2,8% rispetto al 2023, questi numeri mantengono un peso rilevante nel contesto regionale e nazionale.
Lombardia: un bilancio regionale sempre più pesante
Sul piano regionale, la situazione appare ancora più grave. In Lombardia, le denunce per infortuni mortali sono aumentate dai 139 casi del 2023 ai 155 registrati nei primi dieci mesi del 2024. Milano guida la classifica con 39 decessi, seguita da Brescia (34), Bergamo e Pavia (16 ciascuna). Tra le vittime, 139 sono uomini e 16 donne, con 43 incidenti in itinere e 112 accaduti direttamente sul luogo di lavoro.
La fascia d’età più colpita comprende i giovani sotto i 30 anni, con 15 vittime, e gli over 65, che contano 12 decessi. Questo dimostra come gli incidenti sul lavoro interessino una vasta gamma di lavoratori, indipendentemente dall’età e dal settore.