Telefoni e droga sequestrati nel carcere di Bergamo

Operazione della Polizia penitenziaria: sequestrati oggetti lanciati all’interno del carcere. Indagini in corso per individuare i responsabili e i destinatari dei materiali rinvenuti.

La Polizia penitenziaria ha intercettato un tentativo di introduzione di materiali proibiti nella casa circondariale di Bergamo. Il ritrovamento includeva cinque telefoni cellulari completi di sim card e caricabatterie, oltre a sostanze stupefacenti come cocaina e hashish. I sacchetti contenenti gli oggetti sono stati lanciati nella notte tra il 7 e l’8 gennaio, uno dei quali è rimasto sul muro di cinta, mentre l’altro è caduto in un’area frequentata dai detenuti.

Le dinamiche del ritrovamento

Secondo le ricostruzioni, i pacchi sarebbero stati lanciati dall’esterno del perimetro del carcere. Le indagini si stanno concentrando sulle immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire agli autori del gesto e capire a chi fossero destinati i materiali. A differenza di episodi precedenti, questa volta non sembrano essere stati utilizzati droni per il trasporto, ma un lancio manuale.

Gli oggetti sequestrati avrebbero potuto facilmente finire nelle mani dei detenuti, soprattutto durante le attività ricreative, se non fossero stati individuati prontamente dagli agenti. La Polizia penitenziaria ha segnalato l’accaduto alla Procura di Bergamo, avviando tutte le verifiche necessarie.

Il plauso al lavoro della Polizia penitenziaria

Il Sinappe, sindacato nazionale della Polizia penitenziaria, ha lodato l’operato degli agenti, definendo il sequestro una dimostrazione di professionalità e competenza. In una nota, il sindacato ha evidenziato come il lavoro degli agenti si svolga spesso in condizioni difficili, ma con dedizione e zelo nella tutela della sicurezza degli istituti penitenziari.

Il coordinatore nazionale del Dipartimento Carceri e Polizia penitenziaria della Lega, Antonio Fellone, ha sottolineato l’importanza di questo intervento, dichiarando: «Ancora una volta, la Polizia penitenziaria ha dimostrato la sua costante attenzione nel garantire che materiali non consentiti non possano essere utilizzati all’interno delle strutture».

Misure preventive richieste

Il Sinappe ha richiesto all’Amministrazione penitenziaria di adottare misure più efficaci per prevenire il verificarsi di episodi simili in futuro. Tra le proposte, il potenziamento dei controlli e l’installazione di tecnologie più avanzate per la sorveglianza. Nonostante le difficoltà operative, gli agenti continuano a rappresentare un pilastro nella gestione della sicurezza all’interno delle carceri italiane.

 

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