I focolai in Germania e l’appello di Coldiretti
La Coldiretti Bergamo esprime forte preoccupazione per i focolai di afta epizootica recentemente registrati in Germania, invitando a mantenere alta la vigilanza e ad aumentare i controlli alle frontiere italiane. Sebbene la malattia non rappresenti un rischio per l’uomo, l’afta epizootica è altamente contagiosa e devastante per gli animali, causando gravi sofferenze e perdite economiche.
La patologia si manifesta con vesciche dolorose sulla bocca, sulla lingua, sul muso e sulle zampe degli animali, compromettendo la loro capacità di cibarsi e di muoversi. Questo spesso costringe gli allevatori all’isolamento o, nei casi più gravi, all’abbattimento dei capi infetti.
L’impatto delle importazioni di animali vivi
Il timore di una diffusione della malattia in Italia è aggravato dal fatto che le importazioni di animali vivi dalla Germania sono aumentate del 70% lo scorso anno. Mucche, pecore e maiali, provenienti da Paesi colpiti da epidemie, rappresentano un potenziale vettore per il virus.
Secondo Coldiretti Bergamo, è fondamentale che le autorità intensifichino i controlli sanitari sulle frontiere, per impedire che l’afta epizootica raggiunga i confini italiani, con gravi conseguenze per il settore zootecnico.
L’impatto su allevatori e mercato
Il presidente di Coldiretti Bergamo, Gabriele Borella, sottolinea che un’eventuale epidemia di afta epizootica sarebbe un ulteriore colpo per gli allevatori, già in difficoltà a causa di altre crisi sanitarie come la peste suina africana e la lingua blu, anch’essa arrivata dal Nord Europa.
Borella evidenzia inoltre che gli allevatori stanno affrontando un momento particolarmente difficile, aggravato dagli effetti del cambiamento climatico e dalle turbolenze economiche legate alle crisi internazionali. L’imposizione di nuovi abbattimenti e restrizioni alla movimentazione degli animali potrebbe compromettere ulteriormente la sostenibilità del settore.
L’importanza della prevenzione
Per evitare che l’afta epizootica si trasformi in un’emergenza nazionale, Coldiretti chiede controlli serrati sulle importazioni e un’attenta vigilanza sul territorio. «La prevenzione è essenziale per proteggere gli allevamenti italiani e garantire la salute degli animali», ribadisce Borella, ricordando come ogni epidemia rappresenti non solo una minaccia per gli allevatori, ma anche per l’intero sistema economico legato alla filiera agroalimentare.