La filiera tecnologico-professionale del «4+2» continua a suscitare interesse tra gli studenti bergamaschi. Se lo scorso anno erano cinque gli istituti ad aver aderito, per l’anno scolastico 2024/2025 si sono aggiunti due nuove scuole, per un totale di sette istituti che propongono il percorso: l’Istituto Aeronautico Locatelli e il Natta di Bergamo, il Betty Ambiveri di Presezzo, il Marconi di Dalmine, l’Oberdan di Treviglio, a cui si sono aggiunti l’Isis Luigi Einaudi di Dalmine e l’Istituto alberghiero Sonzogni di Nembro.
La conferma dell’interesse per questo modello scolastico arriva direttamente dai numeri delle iscrizioni: circa venti studenti per ogni istituto hanno scelto il percorso quadriennale, che prevede quattro anni di scuola superiore seguiti da due anni di specializzazione tecnica. Un trend di crescita che si riflette anche su scala nazionale, con il Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha registrato 5.449 iscritti al primo anno del 4+2, un dato in netto aumento rispetto ai 1.669 dell’anno scorso.
Percorsi formativi e nuove iscrizioni
All’Istituto Locatelli di Bergamo, diretto da Giuseppe Di Giminiani, è stata attivata la classe del percorso Tecnico quadriennale Trasporto, logistica e conduzione del mezzo. L’istituto ha ricevuto 20 iscrizioni, segnale di un crescente interesse per questa formula didattica, che non è riservata solo agli studenti più brillanti, ma rappresenta un’opportunità di scelta e orientamento per tutti.
All’Isis Luigi Einaudi di Dalmine, sotto la guida della dirigente Maria Nadia Cartasegna, è stato attivato l’indirizzo Import-Export 4+2, legato alla logistica e al commercio internazionale. Il progetto punta a offrire agli studenti una didattica innovativa, con un incremento delle attività laboratoriali e una stretta collaborazione con le aziende del settore.
Un altro importante ampliamento riguarda l’Istituto alberghiero Sonzogni di Nembro, diretto da Louise Valerie Sage, che ha ricevuto una ventina di iscrizioni per il nuovo indirizzo Food and Drink Management. Il percorso è pensato per fornire agli studenti competenze manageriali ed enologiche, con particolare attenzione ai prodotti del territorio. Nonostante un impegno scolastico maggiore, il programma prevede stage e collaborazioni con le aziende, offrendo un’esperienza immersiva nella filiera dell’enogastronomia.
Le conferme degli istituti già attivi nel 4+2
L’Istituto Betty Ambiveri di Presezzo, con il dirigente Gianbattista Grasselli, ha confermato il buon avvio dell’indirizzo Meccanica Meccatronica, già attivato lo scorso anno. Gli studenti trovano il percorso impegnativo, ma grazie alla presenza di due docenti in classe contemporaneamente ricevono un supporto costante. Nonostante il carico di lavoro maggiore, il rendimento resta positivo e i ragazzi riescono a conciliare lo studio con altri impegni extrascolastici.
Anche l’Istituto Oberdan di Treviglio, guidato da Alessandro Colombo, registra una crescita: se l’anno scorso i primi iscritti erano 20, quest’anno sono saliti a 25 nel settore Economico 4+2. L’istituto sta già programmando attività specifiche con ITS Move Academy e aziende del territorio, con l’obiettivo di tenere gli studenti impegnati fino a fine giugno, valorizzando al massimo l’esperienza scolastica e lavorativa.
All’Istituto Marconi di Dalmine, che per primo ha avviato il 4+2, la tradizione prosegue sotto la dirigenza reggente di Eugenio Mora, subentrato a Maurizio Chiappa, ora impegnato al Ministero dell’Istruzione per sviluppare il progetto a livello nazionale. La scuola conferma una prima classe di circa 20 studenti, consolidando l’esperienza maturata negli ultimi anni. Il percorso non si limita a ridurre di un anno il percorso scolastico, ma rappresenta un nuovo approccio all’istruzione, in cui la scuola si lega sempre più al mondo del lavoro.
Il valore del modello 4+2: legami con il mondo del lavoro
Uno degli aspetti più apprezzati di questa formula è il forte collegamento con le aziende del territorio. Il 4+2 permette agli studenti di entrare in contatto con realtà professionali già durante il percorso scolastico, facilitando il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro.
Secondo i dirigenti scolastici, le famiglie stanno iniziando a comprendere le reali opportunità offerte da questo modello, che non si limita a una riduzione del percorso di studi, ma introduce una nuova metodologia didattica, più orientata all’esperienza pratica e alle competenze richieste dal mercato.
L’obiettivo è offrire agli studenti strumenti concreti per affrontare il futuro, con una formazione che sia al tempo stesso solida, specializzata e in linea con le esigenze delle aziende.