Gli Stati Uniti stanno affrontando una grave carenza di uova a causa dell’epidemia di influenza aviaria, che ha portato all’abbattimento di 55 milioni di galline ovaiole su 350 milioni. Il mercato americano è in crisi, con prezzi che nei supermercati hanno raggiunto 12 dollari per una confezione da 12 uova. Per far fronte all’emergenza, il governo Usa ha avviato trattative con i produttori europei, chiedendo aiuti anche all’Italia.
L’Italia dice no: produzione già al massimo
Uno dei principali interlocutori è stato Ruggero Moretti, presidente dell’European Egg Processors Association (Eepa)e amministratore delegato di Cascina Italia, azienda leader nella produzione di uova con sede a Spirano (Bergamo).
Moretti conferma che l’ambasciata americana in Italia ha chiesto la disponibilità ad esportare uova per almeno sei mesi, ma la risposta è stata negativa: «Siamo già al limite con la produzione e non possiamo garantire forniture nel breve periodo».
L’export, infatti, richiederebbe una pianificazione accurata, per evitare squilibri di mercato che potrebbero portare a forti aumenti dei prezzi anche in Europa.
Turchia pronta a fornire mezzo miliardo di uova
Mentre l’Europa ha rifiutato in gran parte l’appello americano, la Turchia si è detta disponibile a esportare mezzo miliardo di uova nel 2025. Una decisione che potrebbe alleviare la crisi negli Stati Uniti, ma che difficilmente sarà sufficiente a coprire il fabbisogno.
Consumi in crescita in Italia
Sebbene in Italia non si registrino problemi di approvvigionamento, il consumo di uova è in aumento. Nel 2024, il consumo pro capite è passato da 214 a 224 uova l’anno, portando il totale nazionale a 13,5 miliardi di unità. L’Italia è il quarto produttore europeo, dopo Francia, Germania e Spagna.
Cascina Italia lavora ogni giorno 3 milioni di uova, per un totale annuo di 700 milioni. L’azienda ha investito nella ristrutturazione degli allevamenti e nello sviluppo del settore zootecnico, ma la priorità resta il mercato interno.
«Abbiamo sempre privilegiato la domanda nazionale», afferma Moretti, spiegando che l’export è marginale, rivolto principalmente a Hong Kong, Dubai e al settore della ristorazione europea.
Il futuro del comparto: appuntamento a Bergamo
Le prospettive del mercato delle uova saranno discusse il 16 maggio a Bergamo, durante l’assemblea annuale dell’associazione dei produttori europei di uova. Sarà un’occasione per fare il punto sulle strategie future e valutare eventuali aperture verso l’export extraeuropeo.