Passaporti in Posta: il servizio attivo in 121 comuni della Bergamasca

Parte il progetto Polis: i cittadini possono richiedere il documento direttamente agli sportelli postali

I cittadini di 121 comuni della provincia di Bergamo e della città capoluogo possono richiedere il passaporto direttamente agli sportelli postali, senza doversi rivolgere esclusivamente alla Questura. Il servizio rientra nel progetto Polis, promosso da Poste Italiane in collaborazione con il Ministero dell’Interno e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo di digitalizzare e semplificare l’accesso ai servizi pubblici.

Come funziona il servizio

Per richiedere il passaporto in Posta, è necessario:

  • Prenotare un appuntamento online sul sito di Poste Italiane
  • Presentarsi allo sportello con:
    • Un documento d’identità valido
    • Il codice fiscale
    • Due fotografie
    • Il pagamento del bollettino da 42,50 euro e della marca da bollo da 73,50 euro
    • In caso di rinnovo, il vecchio passaporto o la denuncia di smarrimento o furto

Gli operatori postali raccolgono i dati biometrici del cittadino e trasmettono la documentazione alla Questura, che, una volta completata l’elaborazione, può spedire il passaporto direttamente a casa oppure metterlo a disposizione per il ritiro in Questura.

Dove è attivo il servizio

A Bergamo città, gli uffici abilitati sono:

  • Via Locatelli 11
  • Via Manzù 11
  • Via Tabajani 1

Nella provincia, il servizio è disponibile negli uffici postali dei comuni con meno di 15mila abitanti coinvolti nel progetto. Tuttavia, non tutti i comuni della Bergamasca sono abilitati, e il servizio può essere utilizzato solo da residenti o domiciliati nei comuni convenzionati.

I vantaggi per le aree periferiche

I sindaci dei comuni montani accolgono con favore l’iniziativa, vedendola come un’opportunità per contrastare lo spopolamento e migliorare i servizi per i cittadini. “Finalmente un servizio che si aggiunge invece di essere tagliato”, ha commentato Nerella Zenoni, sindaca di Bianzano. Fabio Bonzi, sindaco di Dossena, sottolinea come la presenza degli uffici postali aiuti a mantenere vivi i piccoli centri, mentre Pietro Orrù, primo cittadino di Vilminore di Scalve, evidenzia come il progetto inverta la tendenza alla chiusura dei servizi nei territori periferici.

Le criticità segnalate dai sindacati

Se il progetto riceve il plauso degli amministratori locali, la Cgil solleva alcune perplessità. Alessandro Esposito, rappresentante del sindacato, evidenzia che la carenza di personale e le procedure complesse potrebbero creare disagi, con il rischio di lunghe code e tensioni tra utenti e dipendenti.

Nonostante queste criticità, Poste Italiane ha già ricevuto 40mila richieste di passaporto nelle province dove il servizio è attivo, confermando l’importanza della digitalizzazione e della capillarità della rete postale per l’accesso ai servizi pubblici.

Frase chiave:

Dal 18 marzo, i cittadini di 121 comuni della Bergamasca possono richiedere il passaporto in Posta, con consegna diretta a casa o ritiro in Questura.

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Passaporto in Posta: il servizio attivo in 121 comuni della Bergamasca. Ecco come funziona e dove richiederlo, tra vantaggi e criticità.

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