Gorle, la Provincia diffida il Comune: rischio ricorso al Tar sui varchi chiusi

Scontro sulla viabilità tra Gorle e Provincia: ordinanza sotto accusa, Testa e Berlanda annunciano nuove sperimentazioni condivise

ìLa Provincia di Bergamo ha formalmente diffidato il Comune di Gorle, chiedendo la sospensione immediata dell’ordinanza che chiude i varchi di via Martinella e via Trento durante le ore di punta mattutine, dal lunedì al venerdì. La richiesta, inviata dall’Ufficio viabilità provinciale, impone un termine di cinque giorni per il ritiro del provvedimento, altrimenti verrà avviato un ricorso al Tar con richiesta di sospensiva.

La misura adottata da Gorle, avviata lo scorso 3 marzo come sperimentazione fino al 30 maggio, mira a ridurre il traffico interno ma, secondo la Provincia e i Comuni limitrofi, sta provocando pesanti disagi alla viabilità dell’hinterland, in particolare nel collegamento con la Valle Seriana. Il presidente provinciale Pasquale Gandolfi ha definito la diffida un atto tecnico e non politico, frutto delle valutazioni dei tecnici che da tempo si esprimono negativamente sull’ordinanza. «È stata una scelta dell’Ufficio viabilità – ha precisato – perché l’ordinanza non considera gli effetti sul territorio circostante, ma solo sulla viabilità interna di Gorle».

Il sindaco Giovanni Testa, però, non fa passi indietro. In attesa del nuovo vertice in Prefettura previsto per giovedì 27 marzo, Testa ha dichiarato che la risposta alla diffida sarà accompagnata da una proposta congiunta con il Comune di Bergamo. Insieme all’assessore alla Mobilità Marco Berlanda, infatti, si lavora a una nuova sperimentazione che possa integrare l’attuale misura e offrire soluzioni concrete ai problemi viabilistici della zona.

La chiusura dei due accessi da nord ha scatenato proteste e critiche, soprattutto da parte degli altri sindaci della zona est di Bergamo, che ritengono l’iniziativa non coordinata e dannosa per i flussi di traffico. Il tema era già stato discusso in Regione, ma il Comune di Gorle aveva disertato l’incontro. La Provincia sottolinea come, sin dalle prime fasi, la sperimentazione fosse stata oggetto di pareri negativi espressi in conferenze dei servizi e in altre sedi tecniche.

Secondo Gandolfi, l’iter scelto – ovvero partire da una diffida prima del ricorso legale – lascia spazio a un confronto costruttivo, ma solo se da Gorle arriveranno spiegazioni convincenti sulle ragioni del provvedimento. In caso contrario, si procederà con le vie legali.

Testa, dal canto suo, punta sul dialogo con Bergamo e su una visione condivisa del problema. L’attenzione si concentra sul nodo della Martinella, considerato il punto nevralgico per l’accesso alla città dalla valle. Il sindaco propone di modificare la gestione semaforica per favorire uno scorrimento più fluido dei veicoli, lasciando «quasi sempre verde» il segnale lungo l’asse principale.

«Mi fa piacere aver trovato un confronto sereno con l’assessore Berlanda – ha spiegato Testa –. Insieme vogliamo superare la logica del conflitto con la Provincia, affrontando con pragmatismo le criticità reali. La nostra iniziativa sarà portata al tavolo della Prefettura come contributo concreto a una gestione più efficace della mobilità».

Il futuro della sperimentazione dipenderà anche dall’esito dell’incontro del 27 marzo, dove sarà chiesto un chiarimento formale sul destino dell’ordinanza e sulle possibili alternative. Intanto, il tempo stringe: la scadenza dei cinque giorni fissata dalla Provincia è alle porte, e il rischio di un ricorso al Tar è più che concreto.

 

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