Un giovane di 23 anni è stato vittima di un’intossicazione da monossido di carbonio, nel pomeriggio di domenica 30 marzo, a Sondrio, all’interno della propria abitazione. A causare l’incidente, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato il malfunzionamento di uno scaldabagno installato nel bagno di casa.
Il ragazzo, dopo essersi sentito male, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Sondrio, dove i sanitari hanno confermato la necessità di un trattamento specifico per intossicazione da monossido di carbonio, un gas inodore e letale se inalato in alte concentrazioni. Intorno alle 17 è stato trasferito al centro iperbarico di Habilita Zingonia, nella Bergamasca, per ricevere il trattamento di emergenza.
Pochi minuti dopo l’arrivo è iniziata la terapia in camera iperbarica, utile per accelerare l’eliminazione del monossido di carbonio dal sangue e prevenire danni neurologici. Completato il ciclo di trattamento, il paziente è stato riaccompagnato all’ospedale di Sondrio, dove resterà in osservazione.
L’episodio ripropone l’importanza della manutenzione regolare degli impianti domestici a gas, in particolare nei locali chiusi e privi di adeguata ventilazione, come spesso avviene nei bagni dove sono installati scaldabagni. Il monossido di carbonio è infatti una delle principali cause di intossicazione domestica e può provocare sintomi lievi come mal di testa e nausea, fino a esiti gravi se non si interviene tempestivamente.