Bancomat nel mirino in Bergamasca: esplosioni mirate e una regia dietro i furti

Sedici colpi tra gennaio e aprile: la dinamica dei furti suggerisce una pianificazione accurata e una mano esperta dietro le esplosioni

In provincia di Bergamo si moltiplicano i furti ai bancomat, con sedici episodi registrati in quattro mesi. A colpire l’attenzione delle forze dell’ordine è la ripetitività del modus operandi, tanto da far ipotizzare l’esistenza di un’unica mente strategica dietro ai numerosi assalti, forse un gruppo organizzato e ben strutturato.

L’ultimo episodio, risalente al weekend tra sabato 12 e domenica 13 aprile, ha coinvolto ben quattro Comuni contemporaneamente, portando il totale a sedici colpi andati a segno, più un diciassettesimo tentativo fallito.

Elementi in comune tra i colpi

Le caratteristiche ricorrenti degli assalti sembrano ormai definire un pattern operativo chiaro. Le esplosioni avvengono prevalentemente nella prima metà del mese, in coincidenza con l’arrivo di stipendi e pensioni, quando gli sportelli automatici contengono più contante. Questo dettaglio rafforza l’ipotesi che dietro ci sia una strategia precisa e non casuale.

A livello operativo, viene impiegata la cosiddetta tecnica della “marmotta”: un ordigno artigianale a forma di cono metallico che può contenere fino a mezzo chilo di esplosivo. Il dispositivo, inserito in una fessura creata con un trapano, viene innescato con una miccia, provocando una deflagrazione capace di aprire i bancomat senza distruggere il denaro custodito all’interno. Il nome “marmotta” potrebbe derivare dal fischio emesso prima dell’esplosione.

I dettagli delle azioni

Secondo quanto riportato da L’Eco di Bergamo, ogni attacco viene eseguito da un gruppo di tre o quattro persone, incappucciate e dotate di un veicolo. È possibile che, a distanza, vi sia anche una seconda auto di supporto, con un complice incaricato di fare da palo. I ladri appaiono ben coordinati e rapidi, e la loro tecnica si è progressivamente affinata: la quantità di esplosivo è ora dosata con precisione, al fine di massimizzare l’efficacia e minimizzare i danni alle banconote.

Degli attacchi censiti, sei sono avvenuti a gennaio, tre a febbraio, tre a marzo e quattro ad aprile. Soltanto due sono falliti completamente, mentre un ulteriore tentativo – quello al postamat di Castelli Calepio – è stato neutralizzato prima dell’esplosione.

Ipotesi investigative

Gli inquirenti stanno cercando di stabilire se si tratti di un’unica banda o di più gruppi coordinati, ma gli elementi comuni suggeriscono una mente organizzatrice che impartisce direttive, individua gli obiettivi e stabilisce le tempistiche. Non è escluso che la stessa figura gestisca una rete di esecutori sul territorio, ben addestrati e con compiti definiti.

La modalità sistematica e la precisione degli attacchi stanno orientando le indagini verso la pista della criminalità organizzata, sebbene al momento non siano stati effettuati arresti e l’identità degli autori resti ignota. Tuttavia, il livello di sofisticazione crescente lascia pensare a una struttura consolidata, con esperienza e capacità operative elevate.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

L’Italia affronta una crescente dipendenza da cibi ultra-processati, con effetti negativi sulla salute e sulla...
Grazie a modifiche alla viabilità, la città si arricchisce di 58 nuovi parcheggi per moto,...
Durante Atalanta–Juventus la zona dello stadio di Bergamo invasa dalle auto in divieto di sosta....
Nessun aumento sui costi annuali, agevolazioni confermate e nuove opportunità digitali per gli utenti. Smart...
Dalla chiamata di emergenza al volo dell’elisoccorso: viaggio nella centrale che coordina 800 interventi al...
Acquisti dell’ultimo minuto? Anche nel giorno di festa diversi punti vendita restano accessibili in città...

Altre notizie