Con l’edizione 2025, il Donizetti Opera inaugura un nuovo corso sotto la guida di Riccardo Frizza, già direttore musicale del festival, che ora assume anche il ruolo di direttore artistico. Nonostante il cambio alla guida, la linea progettuale rimane coerente con quella degli anni precedenti: la Fondazione Teatro Donizetti, presieduta da Giorgio Berta e guidata dal direttore generale Massimo Boffelli, prosegue nella valorizzazione del compositore bergamasco puntando su produzioni inedite, collaborazioni internazionali e attenzione filologica.
Il nuovo cartellone, sviluppato in stretta sintonia con la precedente direzione, conferma anche quest’anno il contributo di Francesco Micheli, coinvolto come regista per Caterina Cornaro. Questo, secondo la Fondazione, rappresenta un chiaro segno di continuità nei valori e negli obiettivi, mantenendo saldo il percorso intrapreso negli anni passati per celebrare l’eredità culturale di Gaetano Donizetti.
Quattro titoli in tre weekend tra teatri e storie di nozze
La programmazione 2025, in scena dal 14 al 30 novembre, sarà articolata in tre fine settimana consecutivi e vedrà l’alternanza di due sedi storiche: il Teatro Donizetti e il Teatro Sociale in Città Alta. Il festival presenta quattro titoli distribuiti su tre nuovi allestimenti:
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Caterina Cornaro in prima moderna con l’intero testo poetico musicato e il finale come voluto da Donizetti (14, 22 e 30 novembre);
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Il furioso nell’isola di Santo Domingo, nella versione integrale del 1833 (16, 21 e 29 novembre);
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il dittico Il campanello (1837) e Deux hommes et une femme (versione francese originale) in scena al Teatro Sociale (15, 23 e 28 novembre).
L’aspetto tematico che lega queste opere è quello del matrimonio, come rileva Paolo Fabbri, direttore del Centro Studi della Fondazione. La selezione proposta, infatti, racconta diverse declinazioni di unioni e rapporti coniugali, spesso complessi, ironici o addirittura tragici.
Collaborazioni internazionali e apertura ai giovani
Frizza sottolinea che il nuovo programma riflette le linee guida triennali presentate a gennaio. Il progetto 2025 si distingue per la coproduzione con il Teatro Real di Madrid e per la collaborazione con Opera Rara, a testimonianza dell’intento di aprire sempre più il festival ai circuiti lirici globali. Fondamentale anche l’attenzione ai giovani artisti, che affiancheranno nomi affermati del belcanto nei cast. Inoltre, è in arrivo un bando speciale per librettisti Under 35, finalizzato alla creazione di un’opera inedita dedicata a Gaetano e Giuseppe Donizetti, il cui debutto è previsto per il 2026.
Bergamo al centro: cultura e identità
La sindaca di Bergamo Elena Carnevali evidenzia il valore identitario del festival, considerato non solo un evento musicale, ma un patrimonio vivo della città. Ritiene che la direzione intrapresa da Frizza riesca a coniugare innovazione e tradizione, contribuendo a rafforzare l’immagine culturale di Bergamo a livello internazionale. Tra le iniziative che ritiene più significative, spicca proprio il bando per i giovani librettisti, simbolo di una volontà chiara: custodire il passato guardando al futuro.
Una macchina organizzativa in costante evoluzione
Secondo il direttore generale Massimo Boffelli, il Donizetti Opera cresce di anno in anno non solo in termini di presenze e attenzione mediatica, ma anche per la qualità artistica e organizzativa. L’impegno della Fondazione è orientato a rafforzare la visibilità globale del festival, mantenendo al centro la valorizzazione del repertorio donizettiano in chiave contemporanea. A suo avviso, il cartellone 2025 rappresenta una conferma concreta della maturità raggiunta dal festival, capace oggi di attirare pubblico da tutta Europa.