Bergamo, due accoltellamenti in pochi mesi: 36enne finisce in carcere

Il provvedimento dopo una lunga serie di violazioni e aggressioni nel centro città. Era già destinatario di un foglio di via

Dopo mesi di violazioni, escalation di violenza e numerosi interventi da parte delle forze dell’ordine, è stata eseguita nella mattinata del 16 aprile un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 36enne di origine marocchina, senza fissa dimora, da tempo presente sul territorio bergamasco. L’uomo è ritenuto responsabile di una sequenza preoccupante di episodi violenti, concentrati in particolare nella zona della stazione autolinee, tra cui due accoltellamenti nel giro di pochi mesi.

Accoltellamenti e armi improprie: il profilo dell’uomo

Il primo episodio risale all’11 novembre 2024, quando l’uomo fu protagonista di un accoltellamento per futili motivi ai danni di un 38enne indiano. L’aggressione avvenne nei pressi della stazione: la vittima, colpita all’orecchio e alla nuca con un coltello da cucina seghettato, riportò lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. In quell’occasione, il 36enne venne bloccato dai carabinieri e deferito in stato di libertà.

Il secondo episodio si è verificato la notte del 2 gennaio 2025, quando l’uomo venne fermato in stato di agitazione. Durante il controllo, fu trovato in possesso di un coltellino multiuso e ben sei coltelli da cucina, tutti con lama da 22 centimetri. Pochi giorni dopo, il 26 gennaio, venne nuovamente fermato nei pressi della stazione, in compagnia di altri due soggetti pregiudicati: tutti e tre erano in possesso di armi e strumenti atti a offendere, tra cui cutter, tronchesi, catene e un coltello con lama ricurva.

Il caso più grave: l’accoltellamento del 7 marzo

Il culmine della pericolosità si è raggiunto il 7 marzo 2025, con un accoltellamento al petto ai danni di un 29enne originario della Guinea, anche lui senza fissa dimora. L’aggressione, avvenuta in via Foro Boario, è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza. L’immediato intervento dei carabinieri della Sezione Radiomobile ha permesso di bloccare l’uomo ancora sul luogo dell’aggressione. La vittima, ferita con un coltellino multiuso, è stata ricoverata in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita.

A seguito dell’arresto, il GIP del Tribunale di Bergamo aveva disposto nei confronti dell’aggressore il divieto di dimora a Bergamo e provincia. Tuttavia, la misura è stata ripetutamente violata.

Violazioni sistematiche e aggravamento della misura

Il 36enne ha ignorato costantemente le restrizioni, continuando a frequentare la città quotidianamente, dormendo presso il dormitorio di via Galgario e dichiarando Bergamo come domicilio. Le continue violazioni del foglio di viae della misura cautelare sono state documentate e segnalate dalla Procura al giudice, che ha infine disposto l’aggravamento della misura, convertendola in custodia cautelare in carcere.

Un quadro di forte allarme sociale

La vicenda ha riportato l’attenzione sulle condizioni di sicurezza urbana nelle aree centrali di Bergamo, in particolare nella zona della stazione, spesso teatro di episodi critici. Il caso del 36enne marocchino rappresenta un esempio emblematico di come la reiterazione di condotte pericolose, unite alla violazione sistematica delle misure cautelari, possano giustificare provvedimenti restrittivi più severi.

L’uomo è ora detenuto in attesa degli sviluppi giudiziari, mentre proseguono le indagini sui precedenti episodi che lo hanno visto coinvolto.

 

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