Sarà una settimana all’insegna del caldo intenso e dell’instabilità crescente quella che interesserà la Bergamasca e, più in generale, il Nord Italia. La presenza di un vasto anticiclone sull’Europa centro-meridionale manterrà le temperature oltre la media stagionale, ma alcuni fronti instabili riusciranno a raggiungere l’area alpina, portando con sé temporali sparsi soprattutto sui rilievi.
Lunedì 30 giugno, il mattino sarà prevalentemente soleggiato in pianura, con cieli poco nuvolosi o parzialmente coperti sui rilievi, dove non si escludono locali piovaschi. Nel corso del pomeriggio e della sera, è atteso un peggioramento con rovesci e temporali isolati, che potranno interessare anche le zone pedemontane. Le temperature saranno elevate, con minime tra 23 e 26°C e massime che potranno toccare i 36°C, soprattutto nelle aree urbane. I venti soffieranno da sud-est, deboli o moderati.
Martedì 1° luglio, si confermerà la stessa tendenza: la mattinata sarà stabile e soleggiata, ma già nel pomeriggio si registrerà un aumento della nuvolosità sui rilievi, dove potrebbero svilupparsi nuovi temporali. Alcuni fenomeni potranno raggiungere, entro la sera, anche la pianura centro-occidentale. Il caldo non mollerà la presa: minime ancora comprese tra 23 e 26°C, massime fino a 36°C. I venti saranno deboli da sud-est, ma potranno rinforzarsi durante i fenomeni temporaleschi.
Mercoledì 2 luglio, il tempo si manterrà più variabile, con nuvolosità irregolare al mattino e la possibilità di rovesci o temporali sulla pianura centro-occidentale. Il resto della regione dovrebbe restare asciutto. Nel pomeriggio-sera, sono previste precipitazioni localizzate sui rilievi, mentre in pianura torneranno condizioni più soleggiate. Le temperature rimarranno stabili, con massime tra 33 e 36°C. I venti saranno da nord-ovest in pianura e da sud-est in quota.
In sintesi, l’ondata di caldo proseguirà almeno fino a metà settimana, ma sarà accompagnata da episodi temporaleschi localizzati, che potranno interrompere temporaneamente il dominio dell’anticiclone. Le zone più esposte resteranno quelle montane e pedemontane, ma non sono esclusi sconfinamenti anche nelle aree pianeggianti, specie durante le ore serali.