Contrastare la grave emarginazione non solo in città, ma su tutto il territorio provinciale. È questo l’obiettivo di “Geografie solidali”, il nuovo progetto di rete promosso da Fondazione della Comunità Bergamasca insieme a Fondazione Diakonia (Caritas Bergamasca) e numerosi enti del Terzo Settore, con il coinvolgimento degli Ambiti territoriali e del Comune di Bergamo. Un’iniziativa che mette in campo 525 mila euro, con l’intento di potenziare servizi di prossimità, presidi territoriali, équipe educative e interventi legati all’accoglienza e all’inclusione.
Il fenomeno della marginalità è sempre più articolato, e coinvolge categorie diverse: persone senza dimora, migranti in uscita da percorsi di accoglienza, donne in situazioni di isolamento, soggetti con fragilità psichiche o con dipendenze. Di fronte a una realtà così complessa, il progetto mira a superare la centralizzazione dei servizi nella sola città, creando una rete diffusa che risponda in modo efficace nei centri intermedi e nelle aree periferiche della provincia.
Oltre la metà dei fondi sarà destinata a interventi residenziali, come dormitori e case di accoglienza, mentre il resto verrà impiegato per rafforzare le attività sul territorio, con la presenza costante di operatori e un lavoro integrato tra pubblico e privato sociale. In città, saranno potenziati tre presidi strategici: il dormitorio Galgario, la casa accoglienza Il Mantello e il progetto “Terre di mezzo”, che si occupa di azioni di prossimità su strada.
In provincia, il lavoro si articolerà su tre macroaree – Bergamo Ovest, Bergamo Est e Bergamo Papa Giovanni – con apertura di spazi diurni relazionali, équipe educative stabili e una stretta collaborazione con i servizi sociali e sanitari locali. Prevista anche una campagna di sensibilizzazione delle comunità locali, per rafforzare la consapevolezza sulla fragilità e promuovere la corresponsabilità sociale.
Tra le azioni più significative, rientra anche il lavoro sul tema della residenza anagrafica per le persone senza fissa dimora. Il progetto prevede un supporto legale agli Ambiti Territoriali per aggiornare e uniformare le prassi, in collaborazione con gli Uffici Anagrafe e gli enti del Terzo Settore, oltre a un percorso di formazione per le équipe territoriali, mirato a costruire modalità di presa in carico multidimensionale e duratura.
Una delle principali novità di “Geografie solidali” è l’introduzione della peer education, strumento pensato per rendere autentico l’ascolto e rafforzare il legame con chi vive situazioni di esclusione. Nell’area della Stazione ferroviaria di Bergamo, verranno coinvolti peer educator con esperienze migratorie significative, formati per operare come facilitatori tra beneficiari e servizi. Questo approccio punta a trasformare l’assistenza in un processo partecipativo, dove l’empatia e la condivisione di vissuti diventano leve di inclusione.
Il finanziamento di 325 mila euro messo a disposizione da Fondazione della Comunità Bergamasca proviene da fonti diversificate: 180 mila euro da Fondazione Cariplo, 65 mila dal fondo “Terre di mezzo”, 40 mila dal Fondo Povertà, 25 mila dal Fondo dei Sindaci ATS e 15 mila da fondi diretti. A questi si aggiungono 200 mila euro stanziati da Fondazione Diakonia, per consolidare una rete d’intervento forte, stabile e radicata nel territorio.
Geografie solidali rappresenta un esempio concreto di coprogettazione avanzata, che unisce istituzioni, enti sociali e comunità locali nella costruzione di un sistema di welfare diffuso, capillare e orientato alla dignità delle persone.