La provincia di Bergamo rimane, per ora, al riparo dal West Nile virus, ma la prevenzione non si ferma. In seguito ai primi due casi confermati in Lombardia — uno a Pavia e uno a Milano —, il sistema sanitario ha deciso di attivare una misura precauzionale: dal 30 luglio tutte le sacche di sangue e plasma raccolte localmente vengono sottoposte a test specifici per il virus.
Il provvedimento è stato disposto dal centro regionale di coordinamento per le attività trasfusionali, come parte del piano di sorveglianza nazionale. Lo screening è esteso a tutti i donatori, indipendentemente dai viaggi effettuati, per evitare il rischio di trasmissione tramite emotrasfusione, dato che il virus può presentarsi in forma asintomatica.
Situazione sotto controllo a Bergamo
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità e della Regione Lombardia, non sono stati rilevati casi di contagio nella provincia di Bergamo. La circolazione del West Nile virus è comunque considerata endemica nel bacino della pianura padana, ma l’area bergamasca mostra un livello di diffusione più contenuto, anche per motivi legati al contesto geografico.
Le zanzare e i rischi connessi
Il West Nile virus è trasmesso dalle zanzare del genere Culex, diverse dalla zanzara tigre responsabile di dengue, chikungunya e zika. La malattia ha un’incubazione di pochi giorni e, nella maggior parte dei casi, si manifesta con sintomi lievi o asintomatici. Solo una piccola percentuale sviluppa febbre alta o complicanze neurologiche, soprattutto nei soggetti fragili.
Nelle province di Varese, Como, Lodi, Cremona e Mantova, il virus è stato individuato nelle zanzare, senza casi confermati nell’uomo. Tuttavia, il quadro è monitorato attentamente con sistemi di sorveglianza integrata, sia sul fronte clinico che su quello trasfusionale.
Screening anche per altri virus
Oltre al West Nile, in provincia di Bergamo sono stati segnalati due casi di dengue e uno di chikungunya, tutti riconducibili a contagi d’importazione da viaggi in zone endemiche. Le infezioni non hanno avuto complicazioni e sono state gestite in sicurezza grazie alla tempestiva identificazione da parte del sistema sanitario.
Appello alle donazioni
Le strutture trasfusionali colgono l’occasione per rinnovare l’invito a donare prima delle partenze estive, ricordando che i mesi di luglio e agosto registrano ogni anno un calo significativo delle donazioni, mentre la richiesta ospedaliera di sangue e plasma rimane costante.
Le donazioni vengono effettuate in totale sicurezza, con test mirati e controlli stringenti. L’Avis provinciale conferma l’efficacia dei protocolli: eventuali limitazioni riguardano solo chi ha soggiornato in Paesi a rischio nei 28 giorni precedenti la donazione.