Truffe telefoniche: falsi carabinieri in azione tra Gorno e Val di Scalve

Segnalate nuove chiamate sospette a danno di anziani. I militari: “Attenzione, non fornite dati personali e allertate subito i familiari”

carabinieri

Ancora tentativi di truffa telefonica ai danni di persone anziane e fragili nella Bergamasca. Negli ultimi giorni sono state numerose le segnalazioni raccolte dai Carabinieri della Compagnia di Clusone, in particolare nelle aree di Gorno e in Val di Scalve, dove sedicenti carabinieri o avvocati hanno contattato residenti con il chiaro intento di estorcere denaro o informazioni personali.

La tecnica è sempre la stessa: si fa leva sull’emotività delle vittime, inventando incidenti o problemi gravi capitati a familiari, nel tentativo di spingerli ad agire d’impulso. In più di un caso, gli impostori hanno dichiarato di appartenere proprio alla caserma di Clusone, citando nomi e cognomi di parenti, nella speranza di rendere più credibile la messinscena.

Il racconto di una vittima sfiorata

A Gorno, giovedì 31 luglio, una anziana signora è stata contattata per due volte da un uomo che, spacciandosi per “tenente dei Carabinieri”, chiedeva di parlare con il marito della donna, deceduto da alcuni anni. “Alla seconda chiamata ha risposto mia figlia – racconta la signora – e appena si è qualificata, l’interlocutore ha riattaccato subito”. Un comportamento tipico dei truffatori, che si ritirano quando percepiscono di non avere più il controllo della conversazione.

Anche in Val di Scalve si registrano casi simili, segno che il fenomeno è diffuso e mirato con particolare attenzione verso le comunità più piccole e isolate, dove il passaparola può essere meno immediato.

La risposta delle autorità: “Nessuno ha ceduto”

Il Comando dei Carabinieri di Clusone assicura che la situazione è sotto controllo. Le segnalazioni sono state numerose, ma nessuno dei cittadini coinvolti ha ceduto al raggiro. Al contrario, in molti hanno immediatamente contattato i familiari o le Forze dell’Ordine per chiarimenti. Nessuna delle telefonate, ovviamente, è stata effettuata da veri rappresentanti dell’Arma.

I consigli dei Carabinieri per difendersi

In un comunicato ufficiale, i Carabinieri ribadiscono alcune buone pratiche da seguire:

  • Diffidare da qualsiasi telefonata sospetta, soprattutto se proviene da un numero sconosciuto o se l’interlocutore insiste nel chiedere soldi o dati personali;

  • Non fornire mai informazioni riservate, come codici bancari, documenti o indirizzi;

  • Chiedere sempre conferma a un familiare o a una persona di fiducia prima di prendere qualsiasi decisione;

  • In caso di dubbio, interrompere la conversazione e contattare immediatamente il 112.

Un fenomeno in crescita

I tentativi di truffa telefonica ai danni di anziani non sono un episodio isolato, ma fanno parte di un fenomeno diffuso a livello nazionale. Spesso, i malintenzionati si avvalgono di informazioni reperite online o attraverso canali informali, che permettono loro di costruire storie credibili e personalizzate. È per questo che la prudenza resta l’arma miglioreper proteggere sé stessi e i propri cari.

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