Una giornata che si trasforma in tragedia
Mercoledì 12 agosto, un pomeriggio estivo tranquillo si è trasformato in una tragedia. Frisca Lisa Laygo, una 64enne residente a Predore da oltre trent’anni, è stata investita e uccisa da una barca mentre stava nuotando nel lago d’Iseo, a poca distanza dal marito Gian Carlo Lanza. La donna, originaria delle Filippine, si trovava a Molo 31, quando un’imbarcazione, per cause ancora in corso di accertamento, l’ha colpita con l’elica del motore tra il collo e la testa.
La dinamica dell’incidente e i soccorsi
L’incidente è avvenuto intorno alle 17:00, quando l’imbarcazione, che stava ormeggiando vicino a Frisca Lisa e al marito, ha effettuato una manovra errata e ha centrato la donna. Secondo i testimoni, l’imbarcazione ha fatto un giro su se stessa prima di colpirla. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori, che sono arrivati sul posto pochi minuti dopo la chiamata al Numero Unico per le Emergenze (Nue), per la donna non c’è stato nulla da fare.
La Soreu delle Alpi ha inviato sul luogo due idroambulanze della Camunia Soccorso, insieme a una moto d’acqua. Subito dopo sono arrivati anche un’automedica di Sarnico e un’ambulanza della Croce Blu di Sarnico. Ma nonostante i numerosi tentativi di rianimazione, Frisca Lisa Laygo è deceduta poco dopo l’arrivo dei soccorsi.
Un marito devastato e testimoni che provano a salvare la vita della donna
Il marito della vittima, visibilmente sconvolto, ha raccontato quanto accaduto: “Stavamo facendo il bagno a riva, quando lo scafo è partito e ha centrato mia moglie”, ha dichiarato con voce rotta dal dolore. La donna è stata subito soccorsa da alcuni passanti che l’hanno portata a riva, e uno di loro, Marco di Paratico, appartenente alla Guardia costiera di Sarnico, si è tuffato per prestare i primi soccorsi. Al suo fianco c’era sua moglie, Gabriella, che ha raccontato: «L’imbarcazione ha fatto un giro su se stessa e ha preso in pieno la donna, che poi è riemersa».
Inutile è stato il massaggio cardiaco praticato da Vincenzo Savoia di Vertova, che ha cercato di rianimarla per nove minuti. I tentativi di salvare la donna sono proseguiti, ma purtroppo il suo corpo non ha risposto. L’intervento dei soccorsi è stato vano.
Indagini e ipotesi di reato
L’incidente è avvenuto per cause ancora da verificare. L’uomo alla guida dell’imbarcazione, un bresciano classe 1982, è stato identificato dalle forze dell’ordine, che sono intervenute sul posto con i carabinieri della stazione di Tavernola e una pilotina dei carabinieri di Lovere. Secondo quanto emerso, il mezzo non apparteneva all’uomo, ma a un suo amico. Il pm di turno, Paolo Mandurino, ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo. Sono in corso le indagini per chiarire le cause dell’incidente e accertare eventuali responsabilità.
L’allerta per la sicurezza in acqua
Il presidente della Camunia Soccorso Odv, Raffaello Colombo, ha sottolineato come gli incidenti del genere siano rari ma possano verificarsi quando le imbarcazioni si avvicinano troppo agli spazi riservati ai nuotatori. “Il consiglio che diamo sempre a chi nuota è di munirsi di una boetta di segnalazione per essere visibili”, ha aggiunto Colombo, evidenziando l’importanza della sicurezza in acqua.
Un familiare colpito dalla tragedia
Sul posto, dopo l’incidente, sono arrivati anche i familiari di Frisca Lisa, tra cui il figlio Domenico Santiago Lanza, comprensibilmente scioccato. Nella serata del 12 agosto, ancora non era stato fissato il funerale della donna, che lascia un vuoto profondo nella comunità di Predore, dove risiedeva da circa trent’anni.